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Lettera di un amico al “veterinario in via di estinzione”

zampa meticcio cane

Conosco Riccardo a livello personale da circa sette/otto anni,ed in questo poco tempo sono riuscito a cogliere piccole sfaccettature di lui che la stragrande maggioranza delle persone che lo vendono sul posto di lavoro,non immaginano lontanamente. Ho avuto modo di cenare con lui e Lorenza sua moglie alcune volte, mi ha sorpreso vedere la sua calma e pacatezza nel discutere,anche con un tono di voce persino basso che quasi devi allungare le orecchie per capire.Sono rimasto molto colpito dal suo immenso amore per la musica, strabiliato dal modo in cui fa vibrare le corde della sua chitarra classica, vederlo suonare e vedere il suo volto quasi in trance è stata la prima volta una esperienza straordinaria.

Ma prima di conoscere questi lati del suo carattere, molti anni fa ho potuto apprezzare,quello che di lui ammiro di piu e che mi ha portato ad avere una grandissima stima nei suoi confronti.Sto’ parlando della sua grande umanità e del suo grande amore per gli animali, che prevarica qualsiasi forma di rapporto ci possa essere,sia a livello economico che interpersonale con il proprietario dell’animale,che viene prima di tutto.Circa trent’anni fa,una sera d’autunno uscivo dal bar che frequentavo da giovane con alcuni amici, quasi subito ci siamo resi conto che nell’aiuola di fronte,giaceva immobile un cane sdraiato su un fianco.Ci siamo avvicinati e abbiamo notato che la povera bestiola, aveva una copiosa bava che fuoriusciva dalla bocca.Ci siamo guardati e con la poca esperienza che avevamo ( ora mastico un po di più la materia, avendo parecchi cani) siamo andati in panico.Siamo velocemente rientrati nel bar con la speranza che qualcuno potesse darci un aiuto o perlomeno un consiglio,l’aiuto arriva, è uscito dalla bocca di qualcuno che sapeva! “Chiamate Pampararo, lui viene di sicuro”. Trafelati chiamiamo, Lui il giovane Veterinario Riccardo arriva,dopo una veloce visita,dice” temo un avvelenamento” detto alla Ligure come ricordo detto da Lui,” un bocconetto” spero ce la faccia,dice ” lo porto in studio lo metto in terapia,incrociamo le dita”.Carica in macchina il povero animale e sparisce.Dico la verità non abbiamo più avuto modo di sapere dell’animale. Nessuno di noi si è più preoccupato della sorte del cane, pensando di aver già fatto il nostro dovere chiamando chi doveva risolvere il problema,penso di essergli debitore da più di trent’anni.

Ma non è l’unico episodio,non più di un mese fa è mancata una mia cagnolina,la portavamo da Riccardo tutti i giorni,lui gli faceva le flebo ( problema al pancreas).Dopo molti giorni passati con febbre,arriviamo allo studio. Io parcheggio la macchina, perdo un po’di tempo,mia moglie entra prima e alla mio arrivo,Riccardo mi vede mi guarda e con la mano mi fa il gesto classico,pollice alzato in alto,”va meglio mi dice,dai che forse ce la facciamo”.Chi come me e mia moglie ama profondamente gli animali,sa cogliere in un gesto o in una semplice parola quello che la maggior parte delle persone fa fatica a percepire, cioè la sincera preoccupazione di chi è consapevole che perdere un animale che vive con te da anni è una perdita importante, ti fa capire che farà tutto il possibile perché questo non succeda.Purtroppo con tutta la nostra buona volontà e la sua perseveranza nel tentare di tutto anche cambiando terapia,il suo vecchio cuore non ce l’ha fatta.Gli sono comunque infinitamente grato perche so che in cuor suo ha fatto tutto il possibile e sicuramente era dispiaciuto di non avercela fatta.L’ultimo episodio in ordine di tempo,che mi ha riconfermato le mie collaudate certezze e successo oggi 16/7/2016.Io e mia moglie stavamo andando al mare erano le 13,30,chiamano dal canile di Albenga mia moglie che è volontaria .

A chiamare è una sua cara amica volontaria a sua volta ” Belyas sta male,temo una torsione gastrica “. Tra noi basta una occhiata”chiamiamo Riccardo”. Chiamiamo e lui appena salito dallo studio dice” fatemi mangiare un boccone altrimenti muoio” e dice” chiamatemi quando siete sotto casa”.Lui ha lo studio proprio sotto l’abitazione.Arriviamo e dopo due tentativi con sonda che non danno nessun risultato,decide ” lo opero”.Belyas un patatone di forse 45/50 kg al quale tutti i volontari sono legatissimi , per noi è” il gigante buono”.Riccardo fa la magia, Belyas e’ salvo noi siamo al settimo cielo,ora e convalescente per la notte da me e mia moglie.Riccardo rappresenta ai miei occhi perlomeno,il prototipo di medico veterinario che dovrebbe essere la normalità.Forse non tutti sanno che esiste il “Giuramento di Ippocrate” che è il Giuramento che fanno i medici chirurghi e gli odontoiatri,in sintesi il Giuramento dice, Giuro di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza;di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni….e molto altro che non sto qui a elencare.Ancora meno persone sanno che esiste un altro Giuramento,quello di Aristotele” Il maestro dei sapienti” discepolo di Platone.

Le origini della medicina veterinaria si possono ricondurre ad Aristotele,il suo Giuramento sostanzialmente non si discosta di molto da quello di Ippocrate, Il Giuramento di Aristotele dice “Entrando a far parte della Professione e consapevole dell’importanza dell’atto che compio prometto solennemente di dedicare le mie competenze e le mie capacità alla protezione della salute dell’uomo, alla cura e al benessere degli animali, promuovendone il rispetto in quanto esseri senzienti; di svolgere la mia attività in piena libertà e indipendenza di giudizio, secondo scienza e coscienza, con dignità e decoro, conformemente ai principi etici e deontologici propri della Medicina Veterinaria.”.Una celebre frase di Konrad Z Lorenz dice” Il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo disposti ad affrontare per loro.

Questo è forse anche di più lo vedo quando guardo Riccardo muoversi da un tavolo all’altro dello studio,e in cuor mio spero tanto che tutti quei giovani veterinari che hanno la fortuna di lavorare al suo fianco,assimilino come spugne marine la sua essenza in tutti i suoi aspetti,dalla bravura nello svolgere il suo lavoro,alla sua immensa umanità e non per ultimo il suo amore per gli animali, Riccardo visto in studio può non piacere, la sua schiettezza che per molti, me compreso è un pregio,per tantissimi è un difetto, io personalmente preferisco essere mandato a quel paese in maniera diretta,la pressione che si subisce a lavorare ai suoi ritmi è al limite della sopportazione. Per Riccardo non esiste la domenica da godersi con la famiglia,non c’è orario che tenga,di fronte ad un’emergenza lui fedele ai principi del Giuramento di Aristotele è sempre presente. Quindi io capisco quando sbotta,e comunque questi scarichi di umore nero non gli fanno mai perdere il suo obbiettivo che è il benessere dell’ animale e a me questo basta.

Sai Riccardo qual’è il mio sincero augurio,che quando come tutti noi,(spero il più tardi possibile )verrai chiamato al cospetto di Dio,tu possa usufruire di un paradiso speciale,quello degli animali,dove troverai una marea di amici che ti tratteranno come tu hai trattato loro quando erano in vita.Un Amico sincero che osservando,ha saputo cogliere e percepire lati della tua persona che forse non tutti riescono a vedere,

Grazie Leva.

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