Economia

Farmaci, Pd e M5S contro la Regione: “Stop alla distribuzione diretta, regalo ai farmacisti”

"La volontà è quella di continuare a operare attraverso le farmacie private, cosa che farà aumentare i prezzi"

farmaci, medicine, pastiglie

Regione. “Un regalo ai farmacisti che costerà alle casse regionali 12 milioni di euro l’anno”. Così i consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico Raffaella Paita, Valter Ferrando e Giovanni Barbagallo definiscono la delibera di giunta che decreta lo stop alla distribuzione diretta (e quindi da parte delle Asl) dei medicinali antitumorali e salvavita, affidando il servizio alle farmacie (cessione di conto).

“Uno spreco di soldi – spiegano i consiglieri del Pd – visto che questa decisione costerà 7 euro in più a farmaco per garantire il guadagno delle farmacie. Oltre a questo si perde la tracciabilità dei medicinali e nasce un problema di controllo della spesa, che grazie al centrosinistra era scesa da 334 milioni di euro all’anno in tutta la Liguria a 210 milioni. Questi farmaci sono molto costosi e importanti e con la distribuzione diretta delle Asl (che a Imperia comprendeva anche il servizio domiciliare) c’erano sia un controllo sanitario sia un controllo economico. Adesso la spesa lieviterà e sarà difficile controllare la quantità dei medicinali distribuiti. Con l’aggiunta di tutti i presidi sanitari a questa lista, inoltre, i conti saliranno ulteriormente”.

“Questa decisione della giunta crea un enorme ingiustificato danno alle casse regionali, peggiorando il servizio ai pazienti. Un puro e semplice regalo ai privati, con i soldi di tutti”.

Non meno tranciante il giudizio degli esponenti del Movimento 5 Stelle alla Camera e in Regione: “La sanità pubblica italiana annaspa, i tagli a strutture, fondi e personale proseguono ma di andare a risparmiare là dove si potrebbe, senza tagliare i servizi ai cittadini, questa politica non ci pensa proprio. Uno dei casi più eclatanti è quello relativo alla distribuzione diretta dei farmaci specialistici ad alto costo. Se a distribuirli ai pazienti dimessi dagli ospedali fossero le farmacie ospedaliere le casse dello Stato ne guadagnerebbero sensibilmente”, dicono i deputati e Andrea Melis.

“Niente da fare: la volontà è quella di continuare a operare attraverso le farmacie private e a confermarlo ci sono due atti vergognosi: la bocciatura di Governo e maggioranza dei nostri emendamenti al Dl Enti Locali (a prima firma del deputato ligure Matteo Mantero), attraverso i quali chiedevamo di puntare, appunto, sulla distribuzione diretta dei farmaci PHT e lo stop al progetto pilota, pluripremiato, promosso dalla Asl 1 di Imperia che, con la distribuzione ospedaliera dei farmaci, anche a domicilio, aveva conseguito risparmi da un milione di euro all’anno. Un’iniziativa talmente lodevole che la Regione Liguria invece di estenderla a tutto il suo territorio ha pensato bene di sopprimerla”.

“I cittadini devono essere consapevoli del fatto che la distribuzione ‘per conto’, cioè nelle farmacie private determina un aumento del prezzo dei farmaci che può variare anche sensibilmente non solo da Regione a Regione, ma persino da Asl ad Asl. La distribuzione per conto prevede l’aggiunta dell’Iva del 22 per cento, destinata a farmacisti privati e grossisti. Un esborso che va a pesare sulle casse pubbliche e che per i cittadini si traducono indirettamente in disservizi o aumento di altre imposte.

“Il presidente di Federfarma, Annarosa Racca, ovviamente sostiene la causa della distribuzione in conto parlando di una maggiore adesione alla terapia da parte dei pazienti attraverso questa modalità. Una rilevazione di cui però oggi non è possibile avere contezza, a meno che Federfarma non sia in possesso di dati che gradiremmo visionare. Racca afferma anche che la distribuzione ‘diretta’ non consente all’amministrazione pubblica un monitoraggio continuo e immediato dei consumi e la riduzione degli sprechi per forniture non utilizzate, ma per bypassare questa lacuna basterebbe la volontà politica di mettere mano a un processo di osservazione e controllo, da mettere a sistema”.

“Per quanto ci riguarda, dunque, l’esperienza positiva di Imperia (per la quale si è battuto in particolare l’assessore regionale M5S Andrea Melis) non solo non andava eliminata, ma ampliata a livello nazionale per ottimizzare le uscite dalle casse del Ssn e consentire di rastrellare fondi che potrebbero essere riutilizzati per tante altre necessità”.

leggi anche
farmaci, medicine, pastiglie
Due
Farmaci, il M5S all’attacco: “A Roma contro, in Liguria pro: la schizofrenia del Pd che sta devastando la sanitá”
farmaci, medicine, pastiglie
Scelte
Regione, distribuzione diretta dei farmaci: le minoranze all’attacco della giunta Toti
consiglio regionale
Discussione
Distribuzione e costo dei farmaci, bagarre in consiglio regionale

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.