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Ecologia, sociale e prodotti a chilometro zero: a Finalborgo torna l’Ecosagra fotogallery

Si tiene nell'area della croce verde: durante le tre serate verranno raccolti fondi per iniziative benefiche

Finale Ligure. Prodotti del territorio, buona musica e zero impatto ambientale (o quasi). Sono questi gli ingredienti che caratterizzano la “Eco Sagra”, la manifestazione eco-gastronomica organizzata dall’associazione “Per Finale” che si tiene ogni anno a Finalborgo, nell’area della croce verde.

L’edizione 2016 ha preso il via ieri sera e proseguirà fino a domenica compresa. Oltre ad offrire buon cibo e divertimento, punta a sensibilizzare la popolazione circa la necessità di effettuare una corretta raccolta differenziata: “Negli ultimi tre anni – spiega Simona Simonetti di Per Finale – in questa sagra la raccolta differenziata ha toccato il 93 per cento (per due anni) e l’85 per cento. In genere supera il 90 per cento e questo ci rende molto fieri. Tra l’altro viene effettuata da ragazzi molto giovani che così imparano come sia possibile avere una raccolta differenziata spinta molto elevata”.

Non tutte le sagre savonesi sono eco-sostenibili come quella di Finale: “Il problema è economico. I piatti compostabili, cioè che vanno nell’umido e diventano poi terriccio, costano una volta e mezzo o due volte quello che costano gli altri piatti. Per questo motivo fare la raccolta differenziata è più caro. Però se uno ci crede è giusto farlo. Anni fa le Province finanziavano la raccolta e quindi queste sagre erano incentivate”.

Eco sagra finale

Ecologia ma anche cultura gastronomica locale: “Questa è una sagra a chilometro zero: cerchiamo di acquistare da agricoltori del territorio. I prodotti che non provengono dalle immediate vicinanze sono indicati sul menu. Se si consumassero prodotti locali si incentiverebbe un ritorno all’agricoltura che è una salvaguardia del rischio idrogeologico”.

Eco sagra finale

C’è poi un aspetto sociale: “Con questa iniziativa vogliamo raccogliere fondi per una casa famiglia nel Benin. Nella nostra festa, tra l’altro, diamo spazio ad un gruppo di Finale che accoglie fondi per un’iniziativa a poca distanza da qui. La casa famiglia è finanziata con la vendita di oggetti e con le cauzioni che avanzano dalle caraffe”.

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