Gaffe, ma di chi?

Savona, polemica alla “prima” di Caprioglio: “Fascia al contrario, insegnatele il regolamento”

Larosa "espelle" il neosindaco, ma viene attaccato da più parti: "Ti attacchi a queste cose dopo gli anni di disastri Pd?". E l'articolo di legge citato non contiene disposizioni in merito

caprioglio fascia contrario

Savona. Neanche il tempo di insediarsi, che già la prima polemica era stata servita: quella sul presunto “saluto fascista” sotto Palazzo Sisto nella notte del ballottaggio. Una selva di braccia alzate che, secondo alcuni esponenti del centrosinistra, erano braccia destre tese a mo’ di saluto romano mentre, secondo i sostenitori del centrodestra, erano semplici braccia (destre e sinistre) al cielo in un gesto di esultanza (e la foto, a onor del vero, sembra dar ragione a loro).

Giusto il tempo di insediarsi, ed ecco che arriva già la seconda polemica dell’era Caprioglio. Se l’altra volta però il dito era puntato sui suoi supporter, questa volta a finire sul “banco degli imputati” è proprio lei: a mettercela è l’ex consigliere di maggioranza Federico Larosa, secondo il quale Caprioglio, nella cerimonia di presentazione degli eletti, ha indossato la fascia tricolore al contrario.

“Ai sensi dell’art. 50 comma 12 del D.Lgs. 267/2000 – sostiene il giovane del Pd – il Sindaco deve indossare la fascia tricolore a tracolla sulla spalla destra, con il fiocco all’altezza dell’anca sinistra, e, nell’indossarla, la striscia di colore verde deve essere posta in prossimità del collo”. Mentre Caprioglio, ieri, ha indossato la fascia sulla spalla sinistra. “Non sa neanche come si indossa la fascia tricolore, cominciamo bene” conclude Larosa, che per l’occasione sfodera un “cartellino rosso” all’indirizzo del nuovo sindaco: “Datele il regolamento e lo statuto da leggere prima di fare queste figure, visto che è il mio Sindaco”.

Una polemica che ha raccolto qualche favore a sinistra (come denunciano i “mi piace” sotto il post) ma che, esattamente come l’altra volta, è stata duramente contestata a destra. “Se pensi che Savona è stata distrutta da anni di Pd… ti attacchi alla fascia? Ma fammi il piacere… Guardate meglio i conti in rosso che avete lasciato” lo ammonisce qualcuno. Altri danno la colpa all’emozione: “E’ una cosa umana. E poi Federico mi stupisco di te… A Legino avete speso centinaia di migliaia di euro in una piazza creando una chicane da GP di Montecarlo… mettendo il doppio senso fuori norma di legge e guardiamo la fascia da sindaco… avete avuto la fascia sugli occhi per legislature e legislature”. Mentre Maria si augura “che non si inizi a giudicare un sindaco da queste cose… anche perché chi fino ad ora ha indossato la fascia nel modo corretto ha lasciato una città nel degrado più totale“.

Larosa prova a rispondere: “Vi state scaldando, ho solo scritto che non conosce il cerimoniale”. Ma due utenti lo contraddicono: “L’articolo 50 parla solo di fascia a tracolla, non dà altre indicazioni”. Ed in effetti l’articolo in questione recita soltanto: “Distintivo del sindaco è la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica e lo stemma del comune, da portarsi a tracolla”. Difficile dunque stabilire se la gaffe è di Caprioglio o dello stesso Larosa, che forse ha reperito altrove le informazioni aggiuntive.

Insomma, nonostante il termine della campagna elettorale, il clima politico a Savona resta rovente. A stemperare tutto, fortunatamente, interviene la tipica debolezza maschile per la bellezza femminile: “Però è decisamente più bella (il termine usato è un altro, ndr) di Berruti, Battaglia e Briano” puntualizza Paolo, subito seguito a ruota da Tonino: “E’ proprio una bella sindaca, lasciamo stare queste sciocchezze” (anche qui il termine usato era più “colorito”, ndr). Un modo come un altro per riportare la polemica nei ranghi nell’attesa, finalmente, di iniziare a discutere di cose più importanti: ad esempio se saranno “giusti o sbagliati” i primi provvedimenti della giunta Caprioglio, che avranno certamente più impatto sulla vita dei savonesi delle esultanze post-vittoria o di una fascia al contrario.

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