Autocritica

Savona 2016, il day-after del centro-sinistra tra analisi e autocritica video

Gli sconfitti cercano di capire il motivo della loro debacle

Partito Democratico Savona sede

Savona. Per il centro-sinistra di Savona è momento di analisi. Il giorno dopo (anche se è soltanto di poche ore fa) la sconfitta elettorale, i rappresentanti del Pd savonese e degli altri gruppi che hanno dato il loro supporto alla candidatura di Cristina Battaglia è l’ora del tributo alle armi agli avversari e dell’autocritica su ciò che è successo e sui motivi che lo hanno determinato.

Barbara Pasquali

La segretaria locale del Partito Democratico (nonché candidata nella lista di Battaglia) Barbara Pasquali fa i complimenti al centro-destra e dà rassicurazioni circa il proprio impegno futuro: “Abbiamo perso. Onore al merito di Ilaria Caprioglio a cui vanno le mie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro. Da oggi sarò all’opposizione e state pur certi che ci metterò tutta la forza e la determinazione che mi contraddistingue. Ringrazio Cristina, e tutti i miei compagni di viaggio”.

E poi, sulla sconfitta: “Ora subito un’assemblea e poi ognuno di noi prenderà le proprie decisioni”.

“Credo anch’io sia necessaria una assemblea comunale – afferma Francesco Lirosi -. Io resto a disposizione degli ideali del Pd (sperando ci siano ancora) ma non sarò disponibile a impegnarmi sino a quando i responsabili del disastro resteranno ai loro posti. Ovviamente sto parlando, in primis, dei segretari provinciali e comunali, principali creatori della lista per le elezioni. Chi è stato inserito in lista (ma guarda un po’) e ha preso i voti (complimenti) faccia il consigliere e non si interessi d’altro (per il bene del Pd)”.

Sergio Lugaro, ex assessore della giunta Berruti ed esponente della lista “Savona Arancione” a supporto di Battaglia, cerca di capire le origini della debacle di centro-sinistra: “Quando l’anno scorso il centro sinistra (Pd più liste civiche) fu sconfitto alle regionali per un po’ di giorni mi venne il dubbio: ha perso la regione per colpa di Pastorino? Per Cofferati? No assolutamente no. Perse la regione per gli ultimi 5 anni di malgoverno. Credo che lo stesso sia avvenuto a Savona. Non abbiamo governato bene. Non abbastanza per quello che i savonesi meritano. Per questo l’elettorato ci ha punito”.

“Dispiace perché Cristina Battaglia è una donna molto preparata. Ha avuto la forza di vincere le primarie ma non la forza di trasmettere il senso di discontinuità. Era impossibile farlo con tutte le persone che le giravano intorno, primo fra tutti me. Forse avremmo dovuto fare tutti un passo indietro. In fondo io ho fatto 5 anni il consigliere e 5 l’assessore. Poteva bastare. Non dovevo, probabilmente, cercare di emulare persone che sono in politica da 30 anni. Poteva bastare. Sono stato, probabilmente, politicamente bulimico”.

Sergio Lugaro

Ma la sconfitta ha anche altre origini: “Non siamo in grado di fare primarie. Questo spero ormai risulti chiaro a tutti. Per rendere le primarie dignitose e rispettose di tutti coloro che attivamente con il loro voto, hanno partecipato, i contendenti devono sapere vincere e perdere. Qui si è verificata una frattura che ha indebolito Cristina e portato all’autoisolamento, tra rabbia e messaggi equivoci, Livio per il quale in tanti abbiamo lavorato con passione”.

“Altro grande fattore che ha influito negativamente per la coalizione di centro sinistra ha un nome e cognome: Matteo Renzi. La gente, soprattutto vecchi compagni e giovanissimi a Savona dicevano: ‘Io non voto il partito di Renzi’ e non c’era niente da fare non riuscivi a spiegar loro che si trattava di governare Savona, non la nazione. Da stasera risulta peraltro evidente, una volta per tutte, (io lo dicevo da anni) che il M5S savonese è di destra. Per carità non c’è nulla di male. Ma non vengano a dirci che sono super partes. Ora andremo avanti con l’associazione Savona Arancione. Sarà dura poiché non rappresentati in consiglio, ma ci proveremo. Abbiamo 5 anni per prepararci”.

Un ricordo per gli ex colleghi e amici: “Ho conosciuto in questi anni persone splendide (ebbene si ci sono anche in politica) e persone con cui prendere un caffè è già troppo. Mi mancheranno gli impiegati del comune con cui ho stretto una vera amicizia. Mi mancherà la mia (e di Lirosi) Laura Ravera. Da oggi non sono più figura istituzionale e quindi tirerò fuori la mia lista nera. Blogger da strapazzo, giornalisti da cronaca vera, opinion maker a seconda di come gira il vento (vento che si ferma se di mezzo c’è un parente), compagni con 70 appartamenti, integralisti cristiani pronti ad abbracciare il fascio littorio, dementi che per attaccarmi non usano la politica ma la mia vita e scelte private. Per tutti voi e per altri sappiate che non basta un ‘fanculo’. Io ora torno a casa. La mia è sempre stata la strada”.

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