Sappiamo ormai tutti che alcune malattie non possono essere curate se non sostituendo l’organo malato: cuore, polmone, fegato, reni…
Purtroppo i donatori sono pochi, e non sempre compatibili, mentre i pazienti in lista d’attesa sono molti.
Molti casi organi preziosi vanno perduti perché i familiari, interrogati in un momento molto difficile, non sanno cosa avrebbe voluto il congiunto e negano il consenso, anche se spesso si tratta più di un rifiuto psicologico della morte in sé che non un rifiuto a salvare la vita agli altri.
Anzi, mentre è molto raro che chi ha dato il consenso si penta poi della scelta, è piuttosto comune che chi lo ha rifiutato abbia il rimpianto di non poter pensare che il suo familiare continui a vivere attraverso un’altra persona.
In ogni caso, tanto il rifiuto all’espianto quanto il consenso sono scelte rispettabili, basate sulla propria sensibilità e personalità. Sarebbe pertanto importante fare questa scelta in modo consapevole ed espresso, in modo da sollevare i familiari da un’incombenza di prendere una decisione impegnativa in un momento doloroso.
Tuttavia solo pochi hanno voglia di iscriversi ad un’associazione di donatori, o di andare all’Asl appositamente per dichiarare il proprio consenso o rifiuto, per cui il legislatore ha ritenuto opportuno di estendere questa possibilità al momento del rinnovo della carta di identità.
E’ un adempimento che riguarderà praticamente tutti i cittadini maggiorenni, e non si tratta di una visita medica, momento nel quale si è poco propensi a pensare all’eventuale donazione, ma di una semplice opzione da esprimere.
Anche nel nostro Comune, finalmente, il compito di raccogliere questa dichiarazione di volontà e di comunicarla al Centro Nazionale Trapianti.
Tutti i dati di coloro che si sono espressi in questo mese di sperimentazione verranno comunque inseriti manualmente nel sistema.
Dario Valeriani, Sindaco di Pietra Ligure