La tradizione

Villanova d’Albenga ritorna al passato, due giorni per rivivere il medioevo

Battaglie e duelli, ma anche dimostrazioni di antichi mestieri e preparazione delle vivande nelle piazze e nei vicoli

armigeri

Villanova d’Albenga. Correva l’anno 1250 quando con un atto ufficiale del Comune di Albenga venne sancita la fondazione del nuovo borgo di Villanova. Atto importante deciso per contrastare il dominio dei marchesi di Clavesana impegnati in una nuova politica d’espansione che prevedeva la conquista dell’entroterra della piana ingauna. “Una tappa di indubbio valore storico per il nostro Comune che ora abbiamo deciso di rispolverare con una rievocazione che si terrà in due giornate, il 22 e 23 agosto – spiegano il sindaco Pietro Balestra e l’assessore al Turismo Martina Fera –

Per due serate, 300 figuranti sfileranno in tutto il centro storico, con partenza da via Garibaldi, per raggiungere piazza Mazzini ed infine la chiesa di Santa Maria del Soccorso, per poi tornare all’interno delle mura, dove anche le principali piazze saranno vestite a festa grazie all’organizzazione della locale Pro Loco e l’appoggio dell’amministrazione comunale”.

Nei due giorni di rievocazione, voluti anche per conquistare l’attenzione dei turisti stranieri per portarli a conoscenza del borgo medioevale, sarà allestito un particolare accampamento, dove alcuni abitanti mostreranno il vissuto dell’epoca, con la dimostrazione di antichi mestieri o la preparazione delle vivande, mentre in altre piazze saranno simulate battaglie e duelli. “E’ un bel salto nel passato che gli adulti rivivranno con molto piacere, ma che sarà particolarmente apprezzato anche dai bambini. In programma, infatti, anche alcune dimostrazioni di antichi giochi, ai quali anche i visitatori più piccoli potranno parteciparvi attivamente”, spiega ancora Balestra.

Il nucleo villanovese ancora oggi ha saputo mantenere intatti gli edifici dell’epoca. “E sarà suggestivo rivivere la storia del borgo che fu amministrato secondo le leggi e le autorità albenganesi come un’unica circoscrizione amministrativa che fu dotato di mura e torri difensive dove anche gli abitanti dei piccoli centri vicini potevano trovare rifugio e contribuire con l’allevamento e il lavoro agricolo al sostentamento della comunità”, conclude Pietro Balestra.

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