Quale energia

Tirreno Power, Rixi: “Chiederemo incontro al nuovo ministro Calenda” fotogallery video

"Il governo deve dare certezze sulla produzione energetica in Liguria"

Vado L. “Chiediamo di riconvocare il tavolo nazionale anche perché la materia energetica è una di quelle la cui competenza è passata, con la riforma costituzionale, dalle Regioni allo Stato: sarà il Governo a dover fare un piano energetico indicando se e come produrremo ancora energia in Liguria”.

Lo ha detto oggi l’assessore regionale allo sviluppo economico Edoardo Rxi dopo il lungo vertice con i sindacati di Tirreno Power che si è svolto in Regione. Oltre due ore di incontro a seguito della protesta dei lavoratori di questa mattina davanti al Consiglio regionale.

I sindacati hanno ricordato che, a causa della forzata inattività dei due gruppi a carbone, gli addetti (attraverso alcune procedure di mobilità volontaria) sono passati da 250 a 168 unità, con pesanti tagli anche nell’indotto e hanno manifestato forti preoccupazioni perché la società titolare non ha ancora presentato il piano industriale, che permetterebbe di prorogare i contratti di solidarietà, che altrimenti scadranno in ottobre lasciando gli operai senza nessuna fonte di reddito. Secondo alcuni lavoratori, inoltre,  la società potrebbe, addirittura attivare le procedure di mobilità obbligatoria già nel mese di giugno.

“E’ importante finalmente la nomina del nuovo ministro Calenda a cui chiediamo un incontro, un tavolo per la Regione Liguria sul quale porre una vertenza importante come quella di Tirreno Power, con cui ci stiamo confrontando per avere un piano industriale, ma l’azienda ha anche bisogno di avere certezze su quelle che saranno le previsioni future sulla produzione energetica in questa regione”.

“Purtroppo chi ne fa le spese in questo momento sono i lavoratori, che vivono nell’incertezza: noi crediamo che sia dovere di questa Regione essere dalla parte in questo momento di chi lavora, e quindi faremo di tutto, a 360 gradi, per salvaguardare i posti di lavoro, così come tutelare importanti presidi industriali in campo energetico, che siano compatibili con l’ambiente e la presenza di centri urbani e di molti turisti”.

“Oggi il problema principale in questa vicenda resta la titubanza dei nuovi azionisti di Tirreno Power sul nuovo piano industriale, l’incertezza dovuta a una riforma costituzionale che priva sostanzialmente la Regione di competenze in materia energetica, oltre ad una vicenda giudiziaria legata ad un’inchiesta e ad un sequestro degli impianti produttivi” conclude l’assessore regionale.

L’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone ha rilevato che gli uffici del suo dipartimento verificheranno rapidamente alcune osservazioni relative alla bozza del Piano energetico regionale in modo da velocizzarne l’iter di approvazione. L’assessore si è dichiarato a favore della proposta di Lunardon di coinvolgere anche i sindacati nel tavolo operativo regionale.

L’assessore alle politiche dell’occupazione Gianni Berrino ha dato la propria disponibilità a partecipare al tavolo.

E il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno, sottoscritto da tutti gruppi, sulla situazione della Tirreno Power. Il documento impegna la giunta a promuove la creazione di un tavolo di lavoro a cui parteciperanno il Governo, la Regione, gli enti locali, l’azienda e le parti sociali per definire e individuare un percorso che porti alla risoluzione della vertenza.

Questo tavolo – si precisa – dovrà avere comunque una costante operatività per soggetti locali. L’ordine del giorno, inoltre, chiede alla giunta di fissare un incontro urgente con il Governo per individuare le modalità con cui gestire il percorso di uscita dal carbone a tutela dell’ambiente e della salute di cittadini e lavoratori, come previsto dagli accordi di Parigi. Il documento, infine, impegna la giunta  a programmare subito percorsi di formazione per acquisire competenze e professionalità nel campo delle energie rinnovabili.

La giunta regionale, inoltre, dovrà tenere infirmati i cittadini, le competenti commissioni consiliari e le associazioni sugli sviluppi del percorso.

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