Gli scenari

Savona: Palazzo Sisto, una giunta di “Walking Dead”?

Tolto Martino, per tutti gli altri sembra arrivato il capolinea con due mesi d'anticipo. A meno di clamorosi ripensamenti della vincitrice: ecco i possibili margini di trattativa

comune savona chiuso vuoto

QUALE DESTINO? Per molti assessori infatti stanno per iniziare mesi difficili, tra possibili “ripescaggi” e futuri professionali tutti da scrivere. Del vicesindaco si è già detto e scritto: per Livio Di Tullio la partita è definitivamente chiusa. Appoggerà Battaglia in campagna elettorale, e poi tornerà al suo posto di lavoro in Cgil (dove, dicono i maligni, combatterà con Fulvia Veirana per il posto di segretario generale).

Franco Lirosi, pur non avendo “bisogno del posto” (è pensionato), avrebbe intenzione di fare un ultimo mandato (sarebbe il sesto), e punterà tutto sulla sua “dote” di 800 preferenze personali. Un bottino record al quale sarebbe difficilissimo rinunciare per qualsiasi candidato sindaco. Battaglia però è stata chiara e ha puntato tutto sul rinnovamento, di fatto “pensionando” il decano della giunta addirittura sui giornali. L’unica possibile scappatoia per garantirsi quei voti senza “tradire” quanto promesso potrebbe essere quella di escludere Lirosi dalla prossima giunta ma garantirgli la carica di presidente del consiglio comunale, l’unico ruolo finora mai ricoperto dal politico nei suoi 22 anni di carriera. Un compromesso, comunque: Battaglia accetterà?

Le situazioni di Apicella, Di Padova e Sorgini sono in parte simili: tutti e tre hanno al momento un cospicuo bacino di voti e un futuro professionale nebuloso. Paolo Apicella ha ceduto la panetteria due anni fa per buttarsi a tempo pieno nella politica, mentre Elisa Di Padova (eletta nelle file dell’Idv) ha lasciato un impiego in Asl: entrambi hanno solo un mandato da assessore alle spalle, e tenteranno in tutti i modi di rientrare in partita, forti di quanto seminato in questi anni nei rispettivi ambiti (anche se Apicella avrebbe bisogno della deroga, essendo al secondo mandato da consigliere). Le primarie hanno infatti dimostrato come ad entrambi non manchino gli estimatori, soprattutto grazie alle sinergie instaurate con le realtà locali: c’è anche il loro lavoro dietro tutta una serie di iniziative nate “dal basso” negli ultimi anni, dalla Corsa dei Babbi Natale alla Cena in Bianco, da Halloween in Town alla recente Half Marathon.

Un buon consenso sembra avere anche Isabella Sorgini, il candidato sindaco mancato: in molti negli ultimi mesi hanno sussurrato che se si fosse candidata lei, al posto di Di Tullio, il partito non si sarebbe opposto. Ma il rapporto tra i due è strettissimo e proprio per questo, probabilmente, a differenza dei colleghi una Sorgini “orfana” di Di Tullio (e giunta già al secondo mandato) potrebbe decidere di concludere qui l’esperienza amministrativa.

Sergio Lugaro, a differenza dei colleghi targati Pd, assiste dalla propria postazione “arancione”. Nel suo caso la regola del doppio mandato non vale: si candiderà e tenterà di riguadagnarsi il posto di assessore a suon di preferenze. Se andrà male, tornerà a lavorare in Asl. Jorg Costantino, infine, sembra già essere fuori dai giochi: dopo due mandati non sembra particolarmente interessato a proseguire, e sembra pronto a tornare al suo impiego in Provincia.

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