Natura

Millesimo, giovane lupa soccorsa dagli animalisti: “Dopo le cure sia rimessa in libertà”

I volontari chiedono l'inserimento dell'animale nel progetto “Life Mirco Lupo” nel "Wolf Appennine Center" nell'Appennino tosco-emiliano

Lupa soccorsa Millesimo

Millesimo. “Libertà per Luce”. A chiederlo sono i volontari animalisti della provincia di Savona che lo scorso 25 marzo hanno soccorso una lupa (in seguito ribattezzata Luce) in prossimità di Millesimo.

“I soccorsi sono scattati alle 10 del mattino. Non sono stati allertato né la polizia provinciale né il corpo forestale dello Stato: la lupa è stata semplicemente affidata ad una clinica veterinaria generica di Cosseria, dove è ricoverata ancora oggi”.

L’animale non è stato ancora trasferito e, secondo gli animalisti, “non sono state seguite le formalità di prassi per quanto riguarda la fauna selvatica nella fatti specie lupo patrimonio protetto dello Stato”. I volontari invocano l’intervento della forestale che, “in quanto organo di polizia di Stato, ha l’autorità e la competenza per trasferire l’animale in luogo adatto”.

In questo senso, gli animalisti chiedono l’inserimento dell’animale nel progetto “Life Mirco Lupo” nel “Wolf Appennine Center” nell’Appennino tosco-emiliano. Il progetto “Life Mirco Lupo” si propone di “assicurare migliori condizioni di conservazione per il lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi che alimentano tre gravi minacce: la perdita dell’identità genetica del lupo dovuta all’ibridazione con i cani vaganti; la mortalità dovuta ad attività illegali di bracconaggio o uso del veleno, anche non direttamente rivolte al lupo; la trasmissione di patogeni provenienti dalla presenza sul territorio di cani vaganti non vaccinati”.

Lupa soccorsa Millesimo

I principali obiettivi del progetto sono: “neutralizzare il potenziale riproduttivo di ibridi lupo-cane e cani vaganti presenti nei due parchi; potenziare il sistema di controllo delle attività illegali; ridurre il rischio sanitario per la trasmissione dei patogeni dal cane al lupo; aumentare la consapevolezza dei rischi posti dal randagismo canino alla conservazione del lupo; creare una banca dati nazionale sul fenomeno dell’ibridazione; sviluppare un processo condiviso a livello locale sulla gestione degli ibridi; istituire un sistema di controllo dell’uso del veleno sul territorio, mediante trasferimento di esperienze dal progetto Life Antidoto”.

“Se così non sarà – minacciano i volontari – ci mobiliteremo sul territorio per evitare a Luce un carcere a vita in un canile lager specifico per ibridi”.

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