L'intervento

Meduse spiaggiate sul litorale savonese, Enpa: “Allarme sottovalutato”

Secondo l'associazione animalista è un segnale che il mare si "sta svuotando di pesci"

velella pietra

Savona. “A chi davvero ama e rispetta il mare verrebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere, alla soddisfazione delle ‘Autorità’ che, perlustrando il mare tra Albisola e Voltri in cerca del petrolio versato nel Polcevara dall’oleodotto Iplom, hanno accertato che non si trattava di iridescenze petrolifere ma di un grosso banco di meduse; qualcuno poi, come al solito, non mancava di ribadire il vecchio e sbagliato adagio che sia prova di mare pulito”. Così l’Enpa attacca il comportamento degli amministratori savonesi che sarebbero colpevoli di sottovalutare i segnali di una problematica grave.

“Altri grossi banchi di ‘velelle’ si stanno avvicinando alle coste liguri e l’unica preoccupazione sembra quella che sporcheranno le spiagge con i loro corpi gelatinosi putrefatti, mentre nessuno – denuncia la Protezione Animali savonese – vuole accorgersi che sono invece la dimostrazione di un mare svuotato dei pesci che se ne cibano; i loro maggiori predatori sono infatti testuggini e tartarughe marine, tonni, pescispada, pesci luna, pesce azzurro e molte altre specie pescate; le stesse meduse catturano poi piccoli pesci, innescando un circuito che porta allo spopolamento del mare”.

“Malgrado un uso di mezzi sempre più aggressivi ed efficaci, le catture nei mari italiani sono in declino dal 1999 perché i tre quarti degli stock ittici mediterranei sono sovra-sfruttati; eppure una politica suicida delle istituzioni continua a promuovere il consumo di pesce e la pesca sportiva come passatempo ecologico, mentre gli italiani già si mangiano molti più pesci rispetto alla produzione nazionale, che ormai riesce a coprire i consumi di meno di quattro mesi all’anno, dipendendo per il resto del tempo dai prodotti ittici rapinati in altri mari. Eppure si continuano ad organizzare manifestazioni turistiche a base di grigliate di pesce e crostacei e a proporre leggi, nazionali e regionali, che favoriscono ancora di più la cattura di animali marini, con una pesca professionale sempre più tecnologica e distruttiva ed una pesca sportiva irresponsabile” concludono dall’associazione animalista.

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