Convegno

“Il liceo classico del futuro”, protagonista il “Chiabrera” di Savona

liceo Chiabrera Martini di Savona

Savona. Al Politecnico di Milano convegno di studi nazionale sui Licei Classici intitolato appunto “Il Liceo classico del futuro. L’innovazione per l’identità del curricolo”.

La Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, il sistema nazionale della valutazione dell’ istruzione e il Comitato per lo sviluppo della Cultura scientifica e tecnologica del MIUR, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e il Politecnico di Milano, hanno fortemente voluto, sulla spinta delle tante richieste provenienti dalle scuole, questo Convegno di studi sul rinnovamento dell’impianto curricolare e didattico del Liceo classico.

Le numerose delegazioni, provenienti da tutta Italia, tra cui anche quella del Liceo Chiabrera, hanno partecipato con notevole interesse a questo evento epocale (per numero e qualità degli interventi), in cui i temi trattati hanno spaziato dalla ricerca e innovazione della didattica di tutte le discipline, fino alla revisione della seconda prova dell’esame di Stato e alle implicazioni previste dall’ attuazione della Legge 107 sulla “Buona scuola”.

Le relazioni di prestigiosi relatori (tra cui Luigi Berlinguer, Maurizio Bettini, Armando Massarenti, Gino Roncaglia, Luigi Capogrossi Colognesi, Marcello Flores, Luciano Fontana, Massimo Bray), intervenuti nelle due giornate, hanno contribuito a rendere estremamente stimolante il dibattito e sono stati illuminanti per tracciare le linee guida per la valorizzazione del grande patrimonio culturale rappresentato dai licei classici italiani.

Durante le sessioni di lavoro sono state indicate strategie educative e didattiche
per prospettare il rinnovamento dell’impianto curricolare e didattico sulla base della ricerca più avanzata, in sintonia con la richiesta della società della conoscenza e dell’apprendimento di un capitale umano dotato di conoscenze, capacità e competenze sempre più flessibili e dinamiche.

Inoltre, il confronto tra studiosi e ricercatori dei diversi ambiti disciplinari (umanistico, scientifico, artistico, tecnologico, giuridico, economico) con dirigenti scolastici e insegnanti ha fatto emergere una molteplicità di iniziative innovative nel campo della didattica affatto estranee alluso delle nuove tecnologie e, nel contempo, si è rilevato che in tanti licei compreso il Chiabrera di Savona, sono in atto progetti di alta evidenza scientifica, culturale e laboratoriale.

“Nel nostro caso ad esempio dall’anno 2013/14 – afferma il preside Alfonso Gargano – il “Chiabrera Martini” è stato riconosciuto come ente operante nell’ambito della ricerca scientifica ed è iscritto al registro nazionale dell’ Agenzie delle Entrate ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010. (In base a tale requisito può beneficiare anche della scelta per la destinazione 5×1000)”.

“Durante il convegno è stata ribadita l’importanza di una rete tra tutti i licei per favorire la circolazione delle esperienze e promuovere uno scambio costante di informazioni. Il Liceo Chiabrera ha aderito alla rete e come altri prestigiosi Licei italiani grazie all’impegno di tutti coloro che lavorano e collaborano per il miglioramento della nostra scuola (decenti, studenti, personale non docente, genitori associazioni, enti, università e liberi professionisti) è pronto ad affrontare le sfide future per consentire ai propri studenti di conseguire gli strumenti più efficaci per intraprendere scelte mirate e soprattutto consapevoli nel’ambito degli sbocchi di studi successivi”.

“Ne è la prova non tanto il fatto che siamo dotati di attrezzature e sistemi al passo con quanto serve per comunicare e interagire con l’universo digitale ma la particolare attenzione che viene rivolta alla complessità rappresentata dagli oggetti di studio. E’ stato più volte ribadito, durante il convegno, che nel mondo odierno il rischio più elevato è quello non essere in grado di orientarsi in un oceano di informazioni dove perlopiù le comunicazioni sono frammentate e superficiali. Molti studiosi hanno concordato che l’unico antidoto per affrontare un futuro sempre più complesso e caratterizzato da repentini cambiamenti è quello di dotare i giovani di strumenti adeguati per andare in profondità, ovvero non fermarsi a considerare gli aspetti superficiali di un qualsiasi fatto. E’ quindi evidente che una mente per essere attrezzata in tal senso deve essere abituata allo studio, all’analisi, alla rielaborazione e alla formulazione di un pensiero critico. Solo così, è stato sostenuto, i giovani avranno più possibilità di comprendere cambiamenti veloci e smascherare messaggi ingannevoli”.

In ultima analisi si è affermato che l’educazione umanistica, lo studio del greco e del latino e l’integrazione con gli altri saperi risultano estremamente importanti per comprendere la modernità e il valore delle altre culture presenti nel mondo.

“Meglio una testa ben fatta che una testa ben piena”, diceva Montaigne. Nell’ambito della discussione sui saperi è stato ribadito inoltre, che se è corretto riconoscere come tratto distintivo del sapere scientifico, il rigore con cui esso si elabora, si sottopone a verifica, si organizza e si riorganizza secondo le diverse teorie esplicative dei problemi oggetto di ricerca, è altrettanto vero che il processo di base di tutto il sapere è lo stesso, configurandosi come processo logico-induttivo, o di inferenza, procedimento necessario tanto per la Fisica quanto per il Latino.

Rigore, spirito critico, capacità di interrogare la realtà, di porre i problemi e cercarne le soluzioni possibili: ecco i tratti che connotano la civiltà classica e che la modernità richiede.

“Il convegno è stata una grande opportunità per il Chiabrera di Savona per il confronto a livello nazionale ma soprattutto per gli stimoli straordinari ricevuti nell’ambito dell’innovazione didattica. L’evento che ha registrato un forte interesse da parte dei mezzi di comunicazione ha consentito di restituire una indiscutibile centralità al liceo classico in quanto percorso formativo capace di far acquisire un’attitudine a porre e a trattare i problemi, padroneggiare i collegamenti tra i saperi, nonché la capacità di assimilazione e di applicazione dei modelli teorici che sono alla base dei ragionamenti scientifici” aggiunge ancora il dirigente scolastico.

“Concludiamo citando una riflessione tratta dal contributo di Massimo Bray: “Il liceo classico del futuro, senza perdere il contatto con la dimensione del passato e della nostra storia (fondamento della nostra identità culturale), rimodulando e aggiornando metodologie e contenuti, rivestirà ancora un ruolo di fondamentale importanza nel fornire alle nuove generazioni competenze imprescindibili per il discernimento critico e la coscienza della propria storicità”.

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