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I lavoratori di Piaggio Aerospace ai parlamentari: “Basta fumate grigie” fotogallery

Toni duri e decisi: "Basta rinvii, se la provincia perde anche Piaggio per l'industria savonese è finita"

Villanova d’Albenga. “Se la provincia di Savona perde anche Piaggio, per l’industria savonese è finita”. Così, senza mezzi termini né margini di trattativa, si è espressa la segretaria provinciale di Cgil Giulia Stella di fronte ai parlamentari liguri durante l’incontro di questa mattina presso la sala consiliare di Villanova d’Albenga.

Sul tavolo, ancora una volta, la difficile situazione di Piaggio Aerospace. Al tavolo i parlamentari Anna Giacobbe, Franco Vazio, Mario Tullo e Lorenzo Basso, insieme ai consiglieri regionali Angelo Vaccarezza e Luigi De Vincenzi e a due sindaci, Pietro Balestra di Villanova d’Albenga e Ugo Frascherelli di Finale Ligure.

Con loro Giulia Stella di Cgil, il segretario provinciale della Uilm ed Alessandro Vella di Fim Cisl, oltre a una rappresentanza della Rsu sindacale e dei lavoratori. E a prendere per prima la parola è stata proprio Paola Boetto della Rsu, che ha illustrato ai parlamentari la grave situazione venutasi a creare negli ultimi mesi. Un discorso pesante nei confronti dell’azienda, che ha puntato il dito sia sulla situazione dei lavoratori in cassa integrazione che sulla produzione praticamente ferma nonostante non manchino commesse e progetti.

Ecco il documento prodotto dalla Rsu aziendale al termine dell’incontro:

I parlamentari, molto preoccupati dalla carenza di visibilità industriale, hanno convenuto di intraprendere un’azione comune che porterà come primo atto la stesura di un documento che sarà oggetto del Question Time in Parlamento del prossimo 20 aprile, completamente dedicato a Piaggio Aerospace.
La prosecuzione delle attività aziendali è infatti interesse non solo a carattere locale ma nazionale perché le lavorazioni e le tecnologie sono strategiche, come riconosciuto dal Governo e dallo Stato secondo il decreto della “golden power”.
L’azienda ha la particolarità e la fortuna di contenere la dualità tra motori e velivoli che deve essere mantenuta, come pure il radicamento delle sue competenze sul territorio.
In sintesi quanto definito nell’accordo del giugno 2014, già molto duro per il nostro territorio e per i lavoratori, non deve essere disatteso.
L’ingresso di altri soggetti non è valutato negativamente ma deve essere vincolato al mantenimento del progetto e dei presupposti originari.
La Rsu ha valutato positivamente il rientro dalla cassa integrazione di circa 80 lavoratori di varie aree come conseguenza dell’intervento del Governo sui crediti pregressi, ma ha richiesto una riduzione e rimodulazione della cassa integrazione ancora più forte.
Il prossimo 19 aprile la RSU avrà un nuovo incontro con l’azienda per fare il punto della situazione su tutti gli argomenti più urgenti.
Il 20 è stata convocata in Regione dalla commissione attività produttive per una audizione. Le risposte del Governo sul question time, attivato dai Parlamentari, arriveranno lo stesso giorno, sperando che possano iniziare a dare visibilità sul successivo appuntamento al Ministero Sviluppo Economico del 22 aprile.

Si è parlato anche di Finmeccanica: il rischio, secondo i lavoratori, è che all’azienda interessi soltanto la parte militare di Piaggio e non quella civilistica, che rappresenta comunque una grossa parte della produzione.

Altrettanto duro l’intervento di Giulia Stella, che come detto ha lanciato un segnale di allarme denunciando il ruolo fondamentale di Piaggio per tutta l’industria savonese. “Si tratta – ha spiegato – dell’ultima grande industria ormai rimasta sul nostro territorio, e una sua crisi avrebbe conseguenze negative su tutta la produzione manifatturiera locale, senza contare Laer”.

Il sindaco di Finale Ugo Frascherelli ha nuovamente ribadito ai politici che la vertenza Piaggio rischia di avere ripercussioni anche sull’operazione di trasformazione urbanistica dell’ex stabilimento finalese. Che, però, andrà avanti comunque (leggi).

L’incontro di questa mattina era “propedeutico” a quello del 22 aprile a Roma: la richiesta arrivata ai parlamentari è stata quindi quella che il tavolo della prossima settimana sia finalmente risolutivo, senza portare ad ulteriori “fumate grigie”, pretendendo dall’azienda un dietrofront sulle cassaintegrazioni e una “rasoiata” ad un management ritenuto il primo colpevole della situazione.

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