Albenga. “Eravamo tutti molto spaventati. Non sapevamo cosa stesse succedendo né come sarebbe potuta finire. Per quello che ne sapevamo poteva essere anche un attentato”.
Hanno vissuto attimi di autentico terrore i ragazzi del liceo classico di Albenga e i loro colleghi dell’artistico che nel primo pomeriggio di oggi hanno assistito in prima persona (e a pochissimi passi di distanza) alle indagini delle forze dell’ordine per individuare i responsabili della sparatoria avvenuta nella zona di piazza Arroscia.
Dalle 14 in poi decine di poliziotti, carabinieri e finanzieri e anche un elicottero a setacciare le vie del centro storico e le sponde del fiume Centa in cerca di tre extracomunitari che poco prima erano stati coinvolti nella sparatoria.
Al momento dei fatti, all’interno della scuola c’era circa un centinaio di ragazzi: “Le lezioni sono finite verso l’una – spiegano alcuni studenti – ma alle 14.15 una classe del classico e quattro dell’artistico erano rientrate per pomeriggio. Inoltre, nel cortile c’erano alcuni bambini delle elementari”.
Quando carabinieri, polizia e finanza hanno cominciato a cercare i tre fuggiaschi, i ragazzi erano letteralmente a pochi metri dal luogo delle operazioni: “Gli alunni delle elementari sono stati portati al sicuro in un cortile interno – spiegano ancora gli studenti – Noi, invece, siamo rimasti nelle aule. I ragazzi del classico si trovano in un’aula che affaccia direttamente sul fiume, quindi hanno visto tutto quello che stava succedendo”.
Gli insegnanti hanno cercato di tranquillizzarli: “I professori hanno fatto continuare la lezione e hanno cercato di rassicurare tutti dicendo che la scuola era sicura e che se ci fosse stato pericolo concreto le forze dell’ordine sarebbero intervenute per proteggerci. Ma ovviamente era impossibile non essere preoccupati per quanto stava succedendo e si poteva vedere dalle finestre”.
Qualcuno ha temuto il peggio: “Nessuno capiva quello che stava succedendo. Quando abbiamo visto e sentito l’elicottero abbiamo pensato addirittura che potesse trattarsi di qualcosa di molto grave, come un attentato. Con tutto quello che capita al giorno d’oggi…”.
Invece, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, si trattava “solo” di una lite tra extracomunitari degenerata fino al ricorso delle armi.