Corsa alla salvezza

Savona Fbc, si resetta e si riparte da Maurizio Braghin: “Sono otto finali, ce le giocheremo” fotogallery risultati

Il sostituto di Riolfo accetta la sfida e afferma: "Questa squadra mi piace, giocheremo alla morte"

Savona. Tutto in 54 giorni. Tanti ne mancano da oggi al termine del campionato. Uno sprint finale nel quale il Savona deve recuperare 5 punti alla Lupa Roma penultima in classifica, per poter raggiungere così i playout che, grazie al ritorno della Lega Pro a 60 squadre del quale si vocifera, potrebbero garantire la salvezza anche alle sconfitte.

Una rincorsa piena di ostacoli, tra i quali 2 ulteriori punti di penalizzazione che incombono e che andrebbero ad aggiungersi ai 13 che il Savona già sconta. Per cercare l’impresa, la dirigenza ha deciso di voltare pagina. Dopo la sconfitta di Pisa ha esonerato Giancarlo Riolfo, l’artefice della salvezza dello scorso anno, l’uomo che durante l’estate, tra mille vicissitudini, ha ricostrito la squadra. Al suo posto è stato chiamato Maurizio Braghin.

Biellese, classe 1959, Braghin vanta una lunga esperienza da allenatore, con ben 15 stagioni trascorse alla guida di squadre in Lega Pro. Un uomo navigato in questa categoria, per un intento: tagliare con il passato, archiviare il cammino compiuto fino ad oggi e guardare solamente al prosieguo del campionato.

Il tecnico ha risposto al richiamo di una sfida complicata. “La squadra l’ho vista e se ho accettato è perché mi è piaciuta – afferma il mister -. I risultati al momento la condannano, ma questo gruppo mi piace, anche per come gioca”.

Portare i biancoblù alla permanenza in Lega Pro, però, non sarà facile. “So che sarà difficilissimo ma a me nessuno ha mai regalato niente – afferma -. Vengo qui con massima umiltà dopo due anni difficili, a Carrara mi hanno preso in giro e a Lumezzane avevamo fatto bene ma ci sono stati problemi con la società e mi han mandato via. Il tempo è poco ma la voglia di fare ce l’ho“.

Per il finale di stagione c’è il ritorno a disposizione del difensore Jonathan Rossini, reintregrato in rosa dopo che, dopo pochi turni di campionato, era stato costretto a defilarsi anche per problemi familiari. “E‘ un grande giocatore, non lo scopro io di sicuro, dobbiamo metterlo in condizione. Ad un certo punto bisogna resettare tutto, il tempo è poco e bisogna fare delle scelte. Daremo il massimo e se la squadra farà quel che deve fare sono sicuro che riusciremo a raggiungere l’obiettivo“.

“A dicembre – dice Braghin – ho ricevuto un’offerta da società importante ma l’ho declinata perché non conoscevo bene situazione e squadra. Forse ho sbagliato, ma non importa: il Savona lo conosco e gioca in un modo che mi piace“.

“Io non sono un allenatore che si aspetta una squadra importante per quanto fatto – dichiara -. Se una squadra mi piace ci vado e mi metto in discussione. A Vercelli, dopo momenti belli e brutti, alla fine abbiamo raggiunto un grande obiettivo. Avevo accettato Carrara perché con Buffon avevamo fatto un programma che poi non si è verificato. Ho accettato Savona anche se il tempo è poco, ma voglio fare quanto è possibile“.

In riferimento a quanto accaduto a Carrara, Braghin dice: “Quando un allenatore allena una squadra il responsabile è lui. Poi ci sono altre situazioni, ma se un allenatore decide di fare una squadra e viene accontentato poi si deve prendere le responsabilità“.

“Non entro nel merito di quanto successo a Savona, anzi, come detto mi piaceva come giocava la squadra – dichiara ancora -. Ci schiereremo con il 4-3-1-2. Prenderemo contromisure e giocheremo alla morte. So che sono otto finali, ma ce le dovremo giocare. Nulla è impossibile: nessuno pensava che in cinque partite il Cittadella potesse dare 10-12 punti all’Alessandria, invece…”

Il suo compito sarà quello di azzerare quanto accaduto in una stagione storta e far ripartire il gruppo guardando solamente avanti. “A volte un giocatore bravissimo gioca male perché ha la testa altrove – spiega Braghin -, dovremo essere bravi a tornare concentrati. Dovremo vincere, con le buone e a volte con le cattive. Dovremo lavorare sulla testa e poi avere una squadra compatta e ordinata. Riguardo ai punti di penalizzazione, non mi interessa nemmeno sapere se ci sono ricorsi. Sono venuto sgombro da queste cose”.

Il direttore sportivo Christian Papa riassume la trattativa con Braghin: “Il primo contatto c’è stato mercoledì. Già lo conoscevo da Como nel 2010/11, ha grande carattere e ha nelle corde la voglia e la non conoscenza della piazza che è fondamentale. Ci è piaciuta subito la grande serenità con cui si è approcciato. Una persona ‘vergine’, trasparente e pulita, nel mondo del calcio lo descrivono come un uomo vero“. Essere scevro delle tante problematiche vissute dal Savona nei tempi recenti, pertanto, anche a detta del ds, rappresenta un indubbio vantaggio per il nuovo allenatore.

“Nel calcio – sottolinea Papa – a volte ci vogliono scosse, e quando c’è la scossa qualcuno paga sempre. Dieci giocatori non li potevamo cambiare… abbiamo cambiato allenatore. Da gennaio sono arrivati cinque risultati utili consecutivi, poi siamo caduti in una situazione delicata: due punti in sei partite. Si deve cambiare rotta. Pensiamo che la salvezza sia ancora un obiettivo ampiamente raggiungibile“.

Ieri Braghin ha diretto al “Bacigalupo” la sua prima seduta di allenamento, dopo aver parlato con la squadra. In vista della sfida di sabato contro il Tuttocuoio saranno intensificate le sedute: è previsto un doppio allenamento sia oggi che domani. Giovedì seduta pomeridiana, venerdì mattina rifinitura.

Hanno svolto lavoro differenziato Lulli e Palumbo, per affaticamento muscolare, mentre hanno continuato con le rispettive terapie Virdis e Carta. È rientrato in gruppo Rossini, dopo aver svolto un periodo di lavoro personalizzato.

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