Liguria. Niente mappe, niente informazioni sul percorso, niente strutture ricettive, niente aggiornamenti sul sito Internet e soprattutto niente monitoraggio e niente manutenzione del percorso. E così una delle maggiori attrattive della Liguria rischia di non avere più futuro.
Se non è un requiem poco ci manca. Il defunto è l’Associazione Alta via dei Monti Liguri, il gruppo che si occupa di gestire i 442 chilometri di percorso escursionistico che si snoda da Ventimiglia e fino a La Spezia (fino a Ceparana, situata nella Piana di Sarzana al confine con la Toscana) attraversando tutto lo spartiacque della Liguria. E’ un percorso di crinale suggestivo e panoramico che ogni anno attira migliaia di escursionisti.
Con uno scarso ma chiarissimo messaggio apparso sul proprio sito Internet, l’associazione ha annunciato che “a partire dal primo marzo cesseranno i servizi finora garantiti dall’Associazione Alta Via dei Monti Liguri” e cioè “distribuzione della cartografia, informazioni sul percorso e sulle strutture ricettive, aggiornamento del portale Alta Via, monitoraggio e manutenzione del percorso”.
Ancora, nella sezione “Ospitalità – Strutture ricettive” presente all’interno del sito è stato sospeso il servizio di richiesta di disponibilità a partire dallo scorso 25 febbraio. Infine, “il portale con i suoi contenuti, le webcam, le immagini sarà visibile al pubblico fino al 4 di aprile poi sarà disattivato”.
Tutto questo è avvenuto a causa della “mancanza di finanziamenti da parte della Regione Liguria”. Ovviamente l’Associazione ha chiesto alla Regione sia i finanziamenti sia, una volte ottenuto il due di picche, le ragioni che hanno portato alla decisione di sospenderli.
La risposta, però, è stata poco soddisfacente. Da qui la decisione di sospendere l’attività. In un post pubblicato sulla pagina Facebook, il presidente di Avml scrive: “Non avendo avuto risposta alcuna dalla Regione in merito ai finanziamenti per il 2016 (ed è la prima volta che accade da quando esiste l’Associazione), è costretta da domani ad interrompere la sua ultradecennale attività di manutenzione e valorizzazione di questo straordinario percorso. Credo si tratti di un grave errore. Ringrazio molto Cristina e Elena per il loro prezioso contributo di questi anni”.
L’Alta Via dei Monti Liguri nasce ufficialmente nel 1983 da un progetto congiunto del Centro Studi Unioncamere Liguri, del Club Alpino Italiano e della Federazione Italiana Escursionismo. L’Alta Via è tutelata dalla legge regionale numero 5 del 25 gennaio 1993, che ne ha affidato la gestione ad una associazione omonima appositamente costituita.
Il suo percorso è suddiviso in 44 tappe di diversa lunghezza e difficoltà ed è segnalato con un segnavia rosso-bianco-rosso con la scritta Av nella parte bianca. Il terminale occidentale è posto a Ventimiglia, mentre il terminale orientale si trova a Ceparana, nella piana di Sarzana, al confine con la Toscana.
Il sentiero attraversa il Parco naturale regionale del Beigua, il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri, il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e il Parco naturale regionale dell’Aveto. Il punto di massima quota toccato dall’Alta Via è il monte Saccarello (2201 metri sul livello del mare).
L’Alta Via è percorribile interamente a piedi e per lunghi tratti a cavallo ed in mountain bike. Alcune delle tappe o parti di esse sono percorribili in auto e moto su strada asfaltata o sterrata.
L’Alta Via de Monti Liguri fa parte del progetto escursionistico chiamato “Sentiero Italia”, itinerario lungo oltre 6000 chilometri che, partendo da Trieste, attraversa tutto l’arco alpino, gli Appennini, la Sicilia e la Sardegna fino a Santa Teresa di Gallura utilizzando anche le Alte Vie Valdostane, la rete piemontese Gta, la rete toscana Gea e i sentieri umbri.
Nonostante l’importanza del percorso e l’annunciata intenzione di puntare a valorizzare ulteriormente le risorse turistiche “non balneari”, la Regione ha deciso di sospendere i fondi a disposizione dell’Associazione, mettendo a serio rischio il futuro del percorso.