La dinamica

Stupro e tentato omicidio a Vado: droga e gelosia all’origine della notte di follia fotogallery

I carabinieri hanno ricostruito la dinamica del fatto: il "rivale" si è salvato parando il colpo di mannaia con la mano

Vado Ligure. L’alcool in quantità, l’abuso da mesi di sostanze stupefacenti, il lavoro quasi perso, la gelosia. Sono tanti gli elementi in gioco nella triste vicenda di ieri notte a Vado Ligure, dove in un appartamento, al termine di una notte “da sballo”, il 29enne Andrea Nicastro ha tentato di uccidere a colpi di mannaia il 33enne romeno Emanuel Nicolae Constantin, dopo che quest’ultimo aveva provato ad avere un rapporto con la compagna del primo approfittando della sua temporanea assenza.

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Savona, del Nucleo Radiomobile e dei militari della stazione di Vado hanno permesso di ricostruire chiaramente la dinamica. Tutto nasce la sera di sabato, quando Nicastro e la compagna vengono a Savona per acquistare degli stupefacenti, dosi di cocaina da consumare poi nella loro abitazione. Dopo averla assunta però i due non si sentono soddisfatti e, a metà serata, escono per comprare altra droga; la coppia però non ha abbastanza soldi per acquistare ulteriore cocaina, e quindi inizia a girare per Vado alla ricerca di sostanze più economiche.

I due però non hanno successo, ed allora entrano in un locale per bere qualcosa. Lì incontrano Constantin, che già conoscono di vista: il 33enne infatti lavora per una ditta che prende appalti da Bombardier, azienda di cui è dipendente Nicastro. Si intrattengono con lui e bevono parecchio, fino alla chiusura che avviene oltre le 4.30. Già poco sobrio, il trio si trasferisce nell’abitazione della coppia per mangiare qualcosa: e lì la situazione degenera.

Mentre la donna si mette a cucinare una bistecca, infatti, il convivente esce per comprare della birra. Sono le sei del mattino. Quando rientra trova la ragazza in camera da letto, a seno scoperto e con i pantaloni strappati, mentre Constantin cerca di rivestirsi e con un piede tenta inutilmente di bloccare la porta della camera da letto. A quel punto si scatena la furia di Nicastro, che prima colpisce sia lui che lei con i pugni e quindi, afferrata una mannaia, tenta di colpire al volto il rivale ferendolo. Constantin riesce a fuggire in strada, sempre inseguito da Nicastro che intanto si trascina dietro la compagna (vuole che sia presente durante il “regolamento di conti”). Nicastro, accecato dalla gelosia, picchia violentemente e ripetutamente anche la donna, mandandola anche a sfondare una vetrina. La probabile strage viene fermata da un panettiere ed un vigilante, che assistendo alla scena decidono di intervenire, mentre la compagna di Nicastro riesce a disarmarlo.

Constantin fugge, ma viene rintracciato successivamente dai carabinieri nella propria abitazione. A salvarlo dai colpi di mannaia un gesto semplice quanto istintivo, quello di parare il colpo con il braccio: la lama lo ha tagliato alla mano tra il medio e l’anulare, provocandogli una lesione importante, ma lo ha raggiunto solo marginalmente alla fronte. Lo stesso gesto che ha salvato la vita a Constantin fu invece fatale quest’estate a Salah Boussedra, vittima della furia di un connazionale in via Cimarosa: in quel caso l’uomo fu colpito al braccio da un coccio di bottiglia, che recise un’arteria portandolo a morire dissanguato.

L’attività dei militari si è concentrata soprattutto sulla ricostruzione dei minuti in cui Nicastro era fuori casa, e sul presunto tentativo di stupro da parte di Constantin. La donna, infatti, ha presentato querela per violenza sessuale: sebbene abbia ammesso di avere ricordi confusi a causa dell’abuso di alcool e droga, ha affermato che il 33enne avrebbe tentato di violentarla. Il rumeno invece si è difeso sostenendo di averla portata in camera per avere un rapporto sessuale ma senza farle violenza. Secondo gli inquirenti la spiegazione più probabile è quella che le condizioni della donna al termine della “notte brava” fossero tali da non poter opporre resistenza. A quanto pare inoltre tra Nicastro e la compagna già in passato c’erano stati attriti per motivi di gelosia.

Il quadro che emerge dalla vicenda è quello di una coppia trascinata nel baratro dalla droga. Secondo quanto appurato dai militari Nicastro, che già aveva venduto la propria auto per ottenere il denaro necessario a soddisfare il continuo bisogno di sostanze, stava anche per perdere il lavoro in Bombardier dove non si presentava ormai da tempo. E anche i rapporti nella coppia ne avevano risentito, dato che dalle indagini dei carabinieri sono emerse ripetute violenze e maltrattamenti ai danni della compagna. Domani mattina è fissato l’interrogatorio di convalida dal gip Maffeo per entrambi gli arrestati.

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