Il dramma

Si dà fuoco a Savona, condizioni stabili per il marocchino di 39 anni trasferito a Villa Scassi

Tra i primi ad intervenire il titolare e alcuni clienti di un bar

Villa Scassi, centro grandi ustionati

Savona. E’ stato trasferito al Centro grandi ustionati di Villa Scassi a Genova Ahmed Laouini, l’uomo di 39 anni di origine maghrebina che ieri sera si è dato fuoco a pochi passi dal Vescovado di Savona.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia l’uomo si è cosparso di alcol per poi appiccare il fuoco con un accendino.

Inizialmente era stato trasportato all’ospedale San Paolo di Savona. Considerata la gravità delle ustioni su buona parte del corpo riportate i medici hanno deciso di trasferirlo al centro specializzato genovese dove è arrivato nel cuore della notte: secondo quanto appreso dai medici del nosocomio di Villa Scassi l’uomo è stabile ma resta in prognosi riservata, con ustioni sul 15% di collo e torace, di secondo e terzo grado.

Tra i primi ad intervenire il titolare e alcuni clienti di un bar. Secondo i primi accertamenti, l’uomo che in passato aveva abitato a Cairo, aveva il permesso di soggiorno scaduto e sulle spalle un precedente giudiziario: uno scippo nell’agosto di tre anni fa ad Albissola Marina per il quale aveva poi patteggiato una pena di un anno e due mesi di reclusione.

Il fatto che sia andato a darsi fuoco proprio davanti alla sede della Curia secondo gli investigatori sarebbe stato del tutto casuale.

Solo pochi giorni fa un altro nordafricano si era dato fuoco a Savona, in via Cambiaso: Jadili Bouchaib, cinquantenne di origine marocchina, anche lui in prognosi riservata al Centro Grandi Ustionati di Villa Scassi. L’uomo rimane sotto stretta osservazione medica per le ustioni di secondo e terzo grado al volto e al collo, oltre che su altri parti del corpo investite dalla fiammata, tuttavia le sue condizioni sono in lieve ma progressivo miglioramento. All’origine del suo gesto motivi personali.

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