Savona. “Il Comune ha sbagliato? Lo decideranno gli organi preposti”. E’ tranquillo e fiducioso del lavoro svolto dagli uffici di Palazzo Sisto l’assessore alla cultura del Comune di Savona.
La sospensiva disposta dal Tar della Liguria al ricorso presentato a proposito dell’affidamento della gestione del museo archeologico alla Cooperativa Archeologia ed Arca non pare turbare particolarmente i sonni dell’amministratore savonese.
Questo nonostante la bagarre politica che si era scatenata nei mesi scorsi, con i consiglieri del Movimento 5 Stelle che avevano evidenziato e puntato il dito contro i tanti “difetti” che a loro dire caratterizzavano il bando di gara prodotto dagli uffici e pubblicato dal Comune.
Un bando da 2 anni e 200.000 euro che, spiegano le minoranze, avrebbe dovuto essere redatto coinvolgendo la Consulta per il Priamar nonché la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria mentre, sostengono, tutto questo non è avvenuto.
L’assessore Elisa Di Padova, però, è fiducioso: “Da parte dell’amministrazione c’è la massima fiducia in tutto il lavoro che gli uffici hanno fatto, a partire dal bando (redatto per obblighi di legge) fino a tutto quello che è seguito. Il Tar si è espresso su una sospensiva, quindi significa che ha ritenuto necessario prendere tempo per analizzare e determinare tutta la pratica. Noi come amministrazione comunale avremo una memoria difensiva così come la avranno anche gli altri soggetti chiamati in causa”.
Il futuro, quindi, è tutt’altro che stabilito: “Vedremo cosa succederà, ma sbandierare una vittoria non credo faccia bene alla città. Il punto principale sta nel fatto che il museo archeologico è un museo civico, quindi l’obiettivo è quello di garantire al pubblico, ai cittadini il fatto che questa realtà resti aperta. Nei prossimi giorni, alla luce anche di questa sospensiva, valuteremo una proroga per l’attuale gestore che è l’Istituto di Studi Liguri”.
La sospensiva viene vista da qualcuno come una bocciatura del bando redatto dagli uffici comunali preposti: “Non sono un avvocato o un giurista – precisa Elisa Di Padova – ma credo che, di fronte ad una pratica impegnativa, il Tar si esprima in questo modo nel momento in cui giudica di dover ‘congelare lo stato delle cose’. Noi ovviamente non andremo avanti con la gara e attenderemo l’esito con la sentenza”.
Che per qualcuno, oltre a dire se l’aggiudicatario abbia titolo per “prendere possesso” del museo, stabilirà se il Comune ha sbagliato o meno: “Dal punto di vista della correttezza, dal punto di vista dell’amministratore io ho massima fiducia, credo che le cose siano state fatte bene. Questa cosa di ‘errare’ e ‘perseverare’ credo si stia strumentalizzando. Laddove non trovano motivazioni politiche su cui fare battaglia, certe parti politiche puntano sulla parte amministrativa e sul lavoro degli uffici. Trovo che sia ingeneroso nei confronti degli addetti”.