Senza timore

Savona 2016, Benvenuto (FI) si toglie qualche sassolino: “Qui vuole comandare chi non c’è mai…”

Dopo aver lanciato la propria candidatura il forzista punzecchia: "Debenedetti? Una scelta che svilisce chi ha lavorato in questi 5 anni"

fausto benvenuto

Savona. Uno: in Forza Italia si fanno poche riunioni e si ascoltano poco i rappresentanti del territorio. Due: considerare Matteo Debenedetti il candidato “di bandiera” mortifica i consiglieri comunali che hanno lavorato in questi 5 anni. Tre: Angelo Vaccarezza non è quasi mai presente a Savona, ma pretende di dettare le regole. Ecco, in estrema sintesi i tre “sassolini” che il forzista Fausto Benvenuto, consigliere comunale nell’ultimo quinquennio, ha deciso di togliersi a pochi giorni dalla sua candidatura a sindaco di Savona.

Un annuncio che, a quanto sembra, in Forza Italia non ha fatto piacere a molti. “Il mio maggior pregio, non appartenendo alle truppe cammellate, è di dire quello che penso“, afferma Benvenuto. Ed in effetti, nell’individuare i suoi “sassolini”, parla senza peli sulla lingua, facendo man mano sempre più rumore. Il primo riguarda la scelta di definire “candidato di bandiera” Matteo Debenedetti: Benvenuto lo definisce “aspirante sindaco” (ed in effetti non è un mistero che Debenedetti pensi alla candidatura) e spiega che certamente “può rappresentare un punto di riferimento per il centrodestra, per le sue capacità di mediazione e per le sue doti riflessive e manageriali. Da un lato – puntualizza – definirlo un candidato di bandiera mi appare riduttivo; e dall’altro, come al solito, definirlo in questo modo ha mortificato i consiglieri forzisti che hanno ricreato e rianimato, nel limite delle loro possibilità, il gruppo di Forza Italia nel capoluogo“.

Insomma, scegliere come candidato “di bandiera” uno che in comune in questi anni non c’era, secondo Benvenuto, suona come una indiretta “bocciatura” per i consiglieri uscenti, lui e Ileana Romagnoli. Mentre Benvenuto ci tiene a rilanciare la propria disponibilità, ricordando che “la mia candidatura serve a dare una scossa al centrodestra savonese” e facendo presente di essere “ancora dotato di cinquanta soci a me fedelissimi, responsabile di un club e promotore della libertà”.

E qui arriva il secondo sassolino: “Sarebbero necessarie più riunioni e riflessioni da parte di Forza Italia a Savona, per non creare equivoci, vuoti politici o fraintendimenti”. Destinatario della critica è, in primis, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Credo che non aver ancora consultato i più forti rappresentati del forzismo savonese sia comunque un errore, specialmente da un punto di vista umano e non solo politico”. E questo perché, ricorda Benvenuto, “i consiglieri comunali fanno politica a loro spese, a differenza di quelli regionali, che non sono quasi mai presenti a Savona, ma pretendono di dettare le regole“.

Ed ecco l’ultimo sassolino, il più rumoroso di tutti: impossibile infatti non identificare in queste parole Angelo Vaccarezza, dato che è l’unico consigliere regionale forzista della provincia (gli altri sono Luigi De Vincenzi, Pd, e Andrea Melis, M5S). Benvenuto, senza mai nominarlo, lo accusa di essere assente dalla vita della città ma di “pretendere di dettare le regole”. Vaccarezza indubbiamente rappresenta uno dei “nomi forti” del partito a livello provinciale, ed il candidato del centrodestra per le comunali savonesi dovrà molto probabilmente ricevere anche il suo benestare. Benvenuto ci proverà, ma certo immaginare ora l’ok di Vaccarezza sul suo nome appare complicato…

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