Sempre in agitazione

Crisi del Faggio, dopo il vertice in Prefettura tutto rimandato all’11 febbraio fotogallery

Il 10 febbraio si terrà l'assemblea dei soci, dalla quale devono emergere elementi che poi saranno portati dai sindacati al tavolo delle trattative

Savona. Tutto rimandato e situazione al momento invariata, disagi compresi. Si è concluso pochi minuti fa il vertice tra le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil di Savona e Imperia convocato in Prefettura per discutere della situazione creditoria della cooperativa “Il Faggio” e per per tentare di raffreddare i rapporti tra l’azienda e i vari interlocutori. Mentre all’interno del palazzo del Governo le istituzioni discutevano, una quarantina di dipendenti ha organizzato un presidio in piazza Saffi per far sentire la propria voce.

Il vertice, come detto, si è concluso pochi minuti fa e non ha portato novità di rilievo: “Anche su richiesta delle Prefetture di Savona e Imperia che hanno partecipato alla riunione in sede congiunta – spiega Fausto Dabove della Cgil – come organizzazioni sindacali abbiamo deciso di rinviare la discussione ad una data immediatamente successiva al 10 febbraio. Per quel giorno è prevista l’assemblea dei soci della coop: in quella sede verranno prese delle decisioni e dovranno emergere degli elementi che ci serviranno per affrontare la successiva discussione”.

Tornando al vertice di oggi: “Abbiamo esposto esigenze dei lavoratori rispetto alle quote di stipendio ancora mancanti e all’assoluta necessità di avere un minimo di garanzie per gli stipendi dei prossimi mesi. Questi erano i motivi che ci hanno portato all’apertura della vertenza sia su Savona che su Imperia. Per avere una risposta su questa vicenda è fondamentale riprendere il ragionamento dopo che i soci avranno discusso l’argomento in assemblea. Di fatto è un rimando”.

Dal punto di vista sindacale, questo rimando comporta non la “revoca dello stato di agitazione”, ma la sua sospensione temporanea fino al giorno successivo all’assemblea, cioè il giorno 11 febbraio.

Nel frattempo, i sindacati proseguiranno il loro lavoro verificando l’effettiva sussistenza dei crediti nei confronti di Asl2 e Prefettura di Imperia. Questi ammonterebbero, come ricorda Legacoop, a “oltre 3 milioni di euro” e “una volta incassati migliorerebbero notevolmente la situazione finanziaria della cooperativa”. “Rispetto a questo discorso – prosegue Dabove – ci è stato confermato che effettivamente questi sospesi risultano. I dettagli delle cifre ci sono stati consegnati questa mattina e noi ora provvederemo a verificarli. E’ chiaro che se dei creditori pubblici devono somme ad una coop che nel frattempo non ha il denaro sufficiente per pagare gli stipendi ai dipendenti, l’urgenza è procedere e recuperare la liquidità nel più breve tempo possibile”.

Ad Asl, però, il debito non risulta: “Come detto, abbiamo ricevuto i dati stamattina e ora andremo a verificarli. Le cifre sono importanti e lo sono tanto di più se permettono di sbloccare la situazione dei lavoratori. Potremo essere più precisi nei prossimi giorni”.

Nel frattempo, la cosa fondamentale è portare a termine la ricapitalizzazione: “La copertura per il momento ha toccato il 65 per cento – spiega Stefania Druetti, educatore professionale socio della coop e delegato sindacale della Cgil – Per il momento abbiamo messo insieme circa 800 mila euro, che però non sono sufficienti. Se non si arriverà ad una cifra più corposa sarà impossibile mettere in atto altri progetti. Quindi per ora attendiamo di capire se altri soci hanno intenzione di aderire a questo tipo di progetto per salvare la cooperativa”.

Savona ha aderito quasi in toto, Imperia meno: “Le ragioni di questa differenza non sono facili da individuare. Personalmente, mi viene che da pensare che Savona è la sede legale della coop e in tutti questi anni ha sentito molto di più il senso della cooperativa e la vicinanza alla cooperativa”.

Faggio protesta presidio

Tanti dipendenti restano in attesa di qualche intervento “dall’alto” che non è certo arriverà davvero: “Sono convinta della ricapitalizzazione benché costi lacrime e sangue perché credo nella mia cooperativa, credo che possiamo salvarla e cambiarla (perché in questi anni ci sono state tante cose che non sono andate a buon fine) e credo che si possa ricostruire mantenendo il posto di lavoro di tutti i soci”.

La preoccupazione, insomma, è il futuro. In tanti si chiedono se l’11 febbraio “Il Faggio” esisterà ancora: “E’ una bella domanda di cui però non sappiamo ancora la risposta – commenta Domenico Mafera, Cisl Fp Imperia-Savona – Noi stiamo seguendo con attenzione la vicenda. Gli aspetti sono diversi: dai rapporti dei soci con la coop (quindi rispetto all’impegno e all’investimento per quanto riguarda la ricapitalizzazione) ai temi legati al rapporto di lavoro rispetto ai ritardi nel pagamento dei salari. E’ per questo che stamattina abbiamo chiesto l’intervento della Prefettura. I crediti? Per quanto ne sappiamo ci sono sicuramente dei crediti da incassare da parte de ‘Il Faggio’. La quantificazione ci è stata data stamattina, ora faremo le nostre verifiche”.

A schierarsi con i dipendenti è anche Legacoop, che in una nota spiega: “Nel ringraziare i soci lavoratori per lo straordinario sforzo profuso sia sul piano economico che su quello lavorativo e per il forte senso di responsabilità che li sta muovendo, e che sta muovendo altresì le organizzazioni sindacali, ribadiamo l’impegno concreto a mettere in campo tutti gli strumenti che realisticamente si possono agire parallelamente al completamento del percorso previsto dal Piano. L’impegno di Legacoop sarà quello di sostenere i soci, anche con strumenti formativi ed informativi, per consentire una reale e consapevole partecipazione in questo momento così difficile per la cooperativa e che traguardi una governance  che lì veda protagonisti, come del resto è naturale che sia in una cooperativa”.

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