Savona. 15,8 gradi. Questa la temperatura che hanno trovato in classe, questa mattina, alcuni studenti dell’Itis di Savona. E nei laboratori era anche peggio: lì la colonnina di mercurio non superava i 13 gradi.
Una mattina “in giacca e sciarpa”, quindi, per gran parte degli studenti, almeno per quelli minorenni che hanno dovuto restare per forza in classe (mentre ai maggiorenni è stata data facoltà di lasciare l’istituto, cosa che in diversi hanno fatto). Colpa dell’ondata di freddo, certamente, ma anche e soprattutto di impianti di riscaldamento troppo vecchi e mal funzionanti: in questo caso, a quanto sembra, la caldaia era funzionante ma l’acqua calda non riusciva a raggiungere tutti i piani dello stabile.
Di fronte alle proteste degli alunni si è deciso di alzare la temperatura al massimo, ma la situazione è cambiata di poco. E per questo ora gli studenti sono sul piede di guerra: alcuni di loro stanno organizzando per domani mattina un “blocco” all’ingresso delle 7.50, con l’intenzione di impedire agli altri studenti di entrare nelle aule fredde e tentando così di portare l’attenzione dei dirigenti sulla loro situazione.
La speranza di chi ha proposto il “blocco” è quella che, di fronte alle aule vuote e alla protesta degli studenti all’esterno, chi di dovere si attivi per garantire la giusta temperatura nella classe. Il problema però non di così facile soluzione: non solo l’impianto avrebbe bisogno di interventi di manutenzione per funzionare adeguatamente, ma sarebbe necessaria anche la sostituzione degli infissi. Tutte cose che non si fanno in un giorno, e che soprattutto costano: e la Provincia, si sa, di questi tempi soldi per la scuola proprio non ne ha.