Cannonate

Opere Sociali Servizi a Rambaudi, furia Gabriella Rosso: “L’avrei fatto gratis, ma era tutto già deciso”

L'ex dirigente scolastico in pensione: "Non sarei costata nulla, a Rambaudi 70.000 euro l'anno che potevano essere usati per fini sociali"

gabriella rosso lorena rambaudi

Savona. “Non avrei voluto alcun compenso. Ma mi avevano pluriavvertita che era tutto deciso”. Non le manda a dire Gabriella Rosso, ex dirigente scolastico in pensione, nel commentare la scelta di Lorena Rambaudi quale nuovo amministratore unico di Opere Sociali Servizi. Una carica alla quale la stessa Gabriella Rosso si era dichiarata interessata, e che invece è finita all’ex assessore comunale e regionale proprio in virtù delle sue esperienze sia professionali (manager in una cooperativa sociale, Cooperarci) che politiche.

Quello che non va giù a Gabriella Rosso è proprio il fatto che, sostiene, non ci sia mai stata “partita”; e questo nonostante scegliere Lorena Rambaudi abbia un costo, 70.000 euro l’anno (che verranno quindi sottratti ai fondi da utilizzare per il sociale), quando l’ex dirigente scolastica avrebbe potuto ricoprire quella carica senza alcun peso per le casse di Opere Sociali Servizi. “Ho appreso dai giornali che la sig. Lorena Rambaudi è stata selezionata come amministratore – spiega – Io avevo dichiarato il mio interesse premettendo che, da pensionata, non avrei voluto e dovuto percepire alcun compenso. Non era una battuta buttata lì: io, per natura, faccio sempre quello che dico. Diciamo che, nel bene e nel male, non tradisco le consegne. Mi avevano pluriavvertita che non c’era scampo: era deciso, scritto nel sacro libro della politica savonese che la signora Lorena sarebbe andata lì a prendersi 70 mila euro all’anno“.

“Io sinceramente questa mancanza di democrazia, di partecipazione, di davvero mettersi in campo, ognuno con le truppe cammellate dei suoi studi e, soprattutto del suo lavoro, non con le mostrine elargite dalla politica sempre meno credibile e chiudiamola qui, non potevo digerirla – accusa Rosso – I meno abbienti, le persone che vivono di poco e con pochissimo, ai margini della società non per negligenza o demeriti ma per i meccanismi storti della società stessa che è in balia non di meriti ma di nomine, sono sempre stati nella mia testa con il desiderio di cercare di ‘fare qualcosa'”,

“Con ciò non dico che io, nell’esempio di cui parlo, sarei stata la migliore – ci tiene a chiarire Rosso – Ci poteva essere qualcuno, sicuramente, più adatto e indicato di me. Ma almeno si fosse ragionato con la mente libera da imposizioni politiche e non come, purtroppo, è la storia degli ultimi ventanni delle Opere Sociali savonesi che, pur fregiandosi del nome della Madonna della Misericordia, della misericordia concreta indicata come guida da Papa Francesco in questo anno giubilare, non sembrano connotarsi. Se ci sono delle risorse occorre operare affinché vadano tutte ad essere reinvestite proprio nel sociale, giusto nelle Opere di Misericordia verso chi non ha, ha meno, ha poco. Ecco: non è difficile”.

Fatto salvo che a gestire un qualcosa ci vogliono competenze mi si deve spiegare perché io, ex dirigente dello Stato a costo zero, non possedevo quelle utili per le Opere Sociali, e invece le possedeva (da studio/lavoro/risultati) la sig. Lorena Rambaudi a cui, nientemeno, si riserva un compenso annuo di € 70.000. Pensionabile ovviamente”, conclude Rosso.

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