Ceriale. Lo scorso agosto era finita in manette a Ceriale con le accuse di tentata rapina, resistenza e danneggiamenti. Il suo caso però era risultato piuttosto curioso perché per due giorni una donna di 36 anni di nazionalità lituana era riuscita a tenere nascosto il suo nome.
Dopo quasi due giorni di silenzio durante i quali la misteriosa trentaseienne si era rifiutata di fornire le proprie generalità ed aveva perfino cercato di impedire agli agenti della polizia municipale di rilevarle le impronte, finalmente si era decisa a rivelare il suo nome (iniziali K.D.) agli investigatori. Il giudice aveva convalidato l’arresto e, alla luce del suo status psichico, aveva disposto per lei la custodia cautelare all’interno dell’opg di Castiglione.
Questa mattina la donna, che nel frattempo era stata sottoposta ad una perizia psichiatrica, è stata dichiarata incapace di intendere e volere e, di conseguenza, prosciolta.
Secondo quanto accertato dalla polizia municipale quest’estate, la donna, che parla tre lingue (inglese, italiano e lituano), da tempo viveva da clochard e negli ultimi mesi si è spostata sul territorio italiano. Nel 2008 era già finita in manette per resistenza a Palermo e poi aveva scontato un periodo di detenzione nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere.
L’arresto ad agosto era arrivato dopo una segnalazione arrivata al comando della polizia municipale di Ceriale. La donna stava danneggiando diverse auto parcheggiate sul lungomare e i vigili erano poi riusciti a bloccarla in viale Che Guevara ad Albenga. Qui, non contenta, aveva anche cercato di strappare dalla fondina di un vigile la pistola. A quel punto, visto che anziché calmarsi continuava a dare in escandescenze, era stata arrestata e accompagnata in ospedale.