Duro attacco

Gonfalone della Liguria al Family Day: critiche bipartisan da Pd e M5S

Paita: "Maggioranza arrogante, piegato simbolo istituzionale". Melis: "E' una forzatura, le istituzioni sono di tutti"

gonfalone regione liguria

Regione. Continuano a fioccare critiche bipartisan sulla scelta di portare il gonfalone della Regione Liguria al Family Day di sabato prossimo a Roma. Ieri contro la decisione della Giunta Toti in consiglio regionale sono arrivati duri attacchi da Pd e Movimento 5 Stelle.

“La maggioranza di centrodestra è andata avanti, ancora una volta, in modo arrogante e ha piegato un simbolo istituzionale come il Gonfalone della Regione Liguria a una posizione di parte. Portare questo simbolo a una manifestazione come il Family Day è un errore, perché le istituzioni sono di tutti non solo di qualcuno. La nostra è una battaglia di rispetto istituzionale” ha tuonato il capogruppo del Pd Raffaella Paita.

“E così mentre il Paese sta andando nelle direzione di riconoscere i diritti civili, Toti piega un simbolo come quello del Gonfalone per negare questi diritti. Ma in fondo abbiamo vinto nel metodo. Hanno provato a forzare le regole portando il simbolo di tutti a una manifestazione di parte. Non ci sono riusciti a forzare, li abbiamo costretti a una discussione trasparente, in cui è emerso che l’anima moderata di Toti ormai è in balia dell’oscurantismo della sua maggioranza: il loro obiettivo è negare il diritto delle persone ad amarsi” conclude Paita.

Altrettanto dure le parole di Andrea Melis, portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione, che ha definito l’operazione una “forzatura”: “L’ennesima di una Giunta Toti che non perde occasione per utilizzare a scopi partitici e propagandistici le istituzioni, che appartengono a tutti”

“Giunta e maggioranza hanno dimostrato di non saper cogliere l’essenza e il valore del gonfalone, che è uno strumento di rappresentanza istituzionale dell’ente Regione e, come tale, deve prescindere da qualunque orientamento sessuale e religioso. Diritti salvaguardati dalla Costituzione. Noi, come MoVimento 5 Stelle siamo per estendere i diritti civili a chi non ce l’ha e contro ogni forma di restrizione. Il gonfalone al Family Day è un brutto passo d’arresto in questo fondamentale percorso di accrescimento e arricchimento collettivo che il M5S sostiene in tutte le sedi”, conclude Melis.

Chi non mancherà all’appuntamento è del 30 gennaio a Roma è Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare) che insieme agli altri consiglieri sfilerà con il gonfalone della Regione: “La presenza del gonfalone della Regione testimonia con chiarezza quali sono i valori che animano questa amministrazione”, dice Costa, puntualizzando che la famiglia rappresenta “la base della nostra società”.

Continua il consigliere: “L’appuntamento di sabato non è di natura politica: vuole tutelare un organismo, la famiglia, previsto dalla Costituzione che non è stata certo scritta da religiosi, ma da laici: i nostri padri costituenti. Come ha detto il nostro presidente, Giovanni Toti, mentre a Roma si legifera per estendere i diritti ad altre forme di unioni, noi chiediamo che non ci si dimentichi della famiglia, che non è né di destra né di sinistra, ma che per volere della Costituzione, è il pilastro della nostra società”.

“Per me la famiglia è quella tradizionale formata da un uomo ed una donna – dice – Non sono contrario al riconoscimento di diritti alle coppie di fatto, ma questo non ha nulla a che fare con la famiglia formata con il matrimonio e che, soprattutto, non deve aprire le porte all’adozione da parte di coppie gay: ogni bimbo ha diritto di avere un padre ed una madre. Ed i diritti dei minori vanno sempre messi al primo posto. Stiamo parlando di principi e valori non mutuabili, sui quali non ci sono margini di trattazione”.

Costa, che riveste il ruolo di presidente della Commissione Territorio-Ambiente, è anche il primo firmatario della proposta di legge “Politiche regionali di promozione, valorizzazione e sostegno della famiglia” al momento al vaglio della competente commissione consiliare, per approdare poi all’approvazione finale del Consiglio regionale. “La legge – dice – offre strumenti di tutela e sostegno ed intende inoltre facilitare la nascita d nuove famiglie, rimuovendo gli ostacoli di natura economica”.

“L’intera maggioranza in materia è già stata chiara, approvando, alcuni mesi fa, due mozioni contro la teorie gender: la famiglia, originata da un uomo ed una donna, come detto, costituisce un valore non superabile, tantomeno con pretestuose teorie che di scientifico non hanno nulla”.

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