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Garlenda, fallimento cooperativa “Il Ponte”. Il presidente: “Ci siamo arresi”. Polemica dell’opposizione

Parla il presidente della cooperativa, ma per l'opposizione "è il fallimento dell'amministrazione Miele-Pittoli"

Garlenda. “Speravamo di poter incassare un credito fiscale di 150 mila euro ma di fatto è stato fatto un errore da Equitalia nell’inoltrare il bonifico e così con la banca con la quale stavamo operando è stato impossibile portare avanti la ristrutturazione del debito: ci è mancato il credito necessario per completare gli ultimi lavori alla Borgata per le definitive vendite e tentare di andare avanti. Una battaglia lunga 3 anni dove i soci ci hanno rimesso di tasca loro molti soldi, ma alla fine ci siamo dovuti arrendere di fronte alla situazione finanziaria e così il fallimento è stato inevitabile”. Queste le parole di Antonio Pincin, presidente della cooperativa “Il Ponte” che ha presentato i libri contabili in Tribunale.

“Sicuiramente la difficile situazione del mercato immobiliare e il contesto economico generale non ci ha aiutato e sono rimasti invenduti due alloggi e quattro locali per negozi. Chi era interessato e si era fatto avanti ha poi disdetto. Speravamo di poter continuare, invece…” conclude il presidente della cooperativa di Garlenda.

E intanto sul fallimento della cooperativa, considerata creatura dell’amministrazione di Giuliano Miele e Silvia Pittoli per la realizzazione della Borgata Nuova, arrivano le pesanti critiche dell’opposizione e del gruppo Uniti Per Garlenda: “Un regalo di Natale che proprio non ci voleva per Garlenda ed i suoi abitanti. E’ una storia tristissima che lascia sgomenti e senza parole, pensando alle ditte e tanti fornitori che non sono stati pagati, ed alle famiglie che rischiano di perdere il capitale versato in acconto per il proprio alloggio. Ci sono poi anche i garlendini nella loro complessità che vedranno il proprio Comune impegnato a risolvere economicamente il problema di tutto ciò che la cooperativa il Ponte non ha terminato in convenzione”.

“Pensate che di tutto ciò si occuperà in prima persona proprio chi ha fondato questa cooperativa ora allo sbando: il sindaco Silvia Pittoli, che ha abbandonato soci e fornitori a se stessi, quando già sapeva che la cooperativa avrebbe dovuto ristrutturare il debito. Complimenti, non finiamo mai di stupirci: anche questo atto di estrema irresponsabilità, scorrettezza ed scarsissima etica non lo immaginavamo proprio. Un fallimento a tutto tondo, che Garlenda ed i suoi cittadini non meritano”.

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