Sede

Finale, nella sede della croce bianca lo sportello di sostegno psicologico per malati cronici e oncologici

Lo sportello è del tutto gratuito e aperto tutti i mercoledì mattina dalle 10 alle 12

Psicologia

Finale Ligure. Ha trovato spazio all’interno dei locali messi a disposizione della croce bianca di Finale Ligurelo sportello di sostegno psicologico per i malati oncologici di tutto il distretto finalese. Lo sportello, del tutto gratuito e aperto tutti i mercoledì mattina dalle 10 alle 12, è stato istituto a fine 2013  dall’associazione “Il canto della terra” di Finale grazie alla collaborazione del dottor Marco Bertolotto, direttore della struttura complessa di terapia del dolore e cure palliative dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, dei responsabili del distretto sociosanitario finalese e della psicologa e psicoterapeuta Manuela Iona de “Il canto della Terra”.

I servizi sociali del territorio finalese attuano servizi ed interventi rivolti a persone che per problemi di ordine sociale, sociosanitario, economico necessitano di accoglienza, sostegno e supporto. Lo sportello rappresenta una risposta in più verso i bisogni della cittadinanza e ha lo scopo di affrontare e risolvere problematiche psicologiche, relazionali e sociali inerenti queste malattie, tipicamente connesse al periodo della diagnosi, delle terapie e della prognosi.

Il supporto è costituito da colloqui individuali con la psicologa e, per chi lo vorrà, da incontri di gruppo. Su richiesta del paziente potrà essere anche fornito un contributo sulla gestione dei contatti con i medici curanti. I dati emergenti dal lavoro svolto saranno poi rielaborati, in forma anonima, per trarne utili indicazioni e significati. Nell’ambito di una serie di azioni volte a migliorare e specializzare la qualità degli interventi per la presa in carico delle persone con malattie oncologiche e croniche nasce il progetto dello “Sportello di Psico-Oncologia” come risultante dell’esperienza fatta e come risposta alle esigenze di assistenza dei malati e dei loro familiari, per supportare e comprendere il mondo interiore dei malati di cancro e cronici e favorire nei pazienti un migliore adattamento al periodo della malattia.

Il “Documento Tecnico per ridurre il carico di malattia del cancro anni 2011/2013” stilato dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) al paragrafo 3.2 “La continuità assistenziale sul territorio” indica quanto segue: ”E’ necessario garantite una presa in carico globale del malato fin dall’inizio del percorso terapeutico attraverso un approccio multidisciplinare e multidimensionale sostenuto da un’organizzazione dipartimentale che garantisca da un lato il miglior trattamento antitumorale (in termini di qualità, tempo e di coordinamento degli interventi) dall’altro un precoce riconoscimento di eventuali altri bisogni (fisici, funzionali, psicologici, spirituali, sociali e riabilitativi). L’approccio integrato vede come obiettivo la cura del malato e non solo del tumore e oltre a garantire il miglior trattamento antitumorale …permette un inserimento precoce delle cure palliative e la riabilitazione e la prevenzione… (dolore, supporto nutrizionale, supporto psicologico, spirituale e sociale ecc)…valorizzando gli interventi territoriali al pari di quelli ospedalieri”.

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