Andora. “Il Comune di Andora fuori dall’inchiesta? Bene”. E’ soddisfatto il sindaco di Andora, Mauro Demichelis, dopo la conclusione delle indagini relative al deragliamento del treno Intercity 660 Milano-Ventimiglia a Capo Rollo di Andora nel dicembre 2013. Dopo due anni di inchiesta il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro ha iscritto 5 persone nel fascicolo: i proprietari della terrazza crollata Vincenzo Di Troia, la figlia Giulia e il genero Raffaele De Carlo, quindi l’amministratore unico della Costruzioni Bergamasche, Damiano Bonomi e a Giovanni Bosi, bergamasco, professionista che era stato incaricato di verificare nel 2012 la solidità della terrazza. I reati ipotizzati sono quelli di crollo e frana colposa, oltre a disastro ferroviario.
“Andora è sempre stata solo parte lesa di questa vicenda, insieme ai pendolari che hanno subito i disagi più pensanti in una Liguria tagliata in due dal deragliamento – ha dichiarato Demichelis – Andora ora guarda al futuro, al raddoppio ferroviario, che speriamo di vedere completato nel 2016. Stiamo lavorando affinché Andora ne tragga tutti i vantaggi possibili e perché diventi snodo importante di una viabilità ferroviaria moderna e sicura”.
“Quanto al deragliamento, siamo fiduciosi che la magistratura, con la quale gli Uffici Comunali hanno collaborato fin dall’inizio, chiarirà le responsabilità. Ma dobbiamo archiviare quell’immagine simbolica del treno inclinato sui binari perché Andora ha un territorio ricco di bellezze e di opportunità di sviluppo”, conclude Demichelis.