Arnasco. “Quella lettera di minacce esiste per davvero”. Don Angelo Chizzolini, il parroco della vallata albenganese finito nell’occhio del ciclone dopo il funerale di Aicha Bellamoudden, questa mattina ha celebrato messa in tre diverse chiese dell’entroterra.
Il sacerdote è stato a Vendone, poi ad Onzo e infine ad Arnasco dove c’era anche il sindaco Alfredino Gallizia. Parlando con amici e con i suoi più stretti collaboratori, ha confermato l’esistenza di quella lettera anonima scritta in stampatello ricevuta nei giorni successivi alla tragedia di Bezzo e comunque prima della celebrazione del funerale.
Di questo manoscritto, tuttavia, non ha voluto parlare con i giornalisti che lo hanno atteso fuori dalla chiesa per poter capire meglio la vicenda.
Don Chizzolini ha preferito chiudersi nel silenzio anche per evitare di alimentare altre tensioni. Ma gli stessi amici e collaboratori lo hanno consigliato: “Parroco denunci chi l’ha minacciata”. Il prete lombardo lo farà probabilmente domani quando incontrerà il vescovo coadiutore Guglielmo Borghetti ad Albenga che già ieri aveva anticipato di aver fissato un colloquio per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Sarà un faccia a faccia che servirà per capire i motivi che lo hanno spinto ad evitare di benedire e di pronunciare il nome di Aicha Bellamoudden durante la celebrazione delle esequie anche del suo compagno di Dino Andrei. I due erano morti insieme ad altre tre persone nell’esplosione e nel crollo della palazzina di Bezzo venerdì notte.
“Non me la sento di rilasciare dichiarazioni, devo parlare col vescovo”, aveva detto il sacerdote lombardo che vive nella canonica accanto alla chiesa di Arnasco. Situazione decisamente delicata e complessa. Il mondo musulmano conosce bene la storia della bara che non è stata benedetta. “La notizia si è diffusa rapidamente – conferma Mustafa Bellamoudden – E purtroppo in un periodo complesso come quello delle guerre in Siria e in Palestina questa storia rischia di avere anche gravi ripercussioni. Ecco perché ho voluto lanciare un messaggio di pace, di tolleranza, di perdono. Evitiamo altre polemiche che possono alimentare odio che ora non serve. Mia sorella è morta tragicamente e per noi è un dolore grandissimo. Preghiamo per lei e amiamoci noi cristiani e musulmani come Dio ci ha insegnato”.