Albenga. Rabbia e urla dei lavoratori di Gsl nel corso della seduta del Consiglio regionale: i dipendenti della struttura privata albenganese non sono stati ricevuti e hanno manifestato la loro protesta: “Vergogna, vergogna, vergogna, dovete dirci il nostro destino…”.
“Qualcuno ci deve dire qualcosa…” hanno detto ai lavoratori, riferendosi al presidente Toti: “Senza lavoro come fanno a mangiare i miei figli, me lo dica…Vogliamo un confronto immediato”. Non sono mancati insulti e parole grosse, con i lavoratori davvero infuriati per la situazione di incertezza della sanità albenganese: in ballo ci sono un centinaio di posti di lavoro.
Alcuni consiglieri di opposizione hanno occupato il centro dell’aula, per impedire l’inizio della seduta e consentire alla giunta regionale di ricevere i lavoratori arrivati da Albenga.
Poco dopo si è aperta la seduta del Consiglio regionale, con al centro la discussione sul Piano Casa. Ma la rabbia è ancora esplosa con le parole del presidente Giovanni Toti: “Riceverò i lavoratori nei prossimi giorni…”. “Sono 15 giorni che aspettiamo!” la risposta dei dipendenti Gsl.
“Semplicemente non mi sembra il caso di riceverli durante le sedute in cui vengono prese decisioni che riguardano un milione di liguri e che tutte le volte devono essere interrotte per ricevere lavoratori che è giustissimo ricevere ma in momenti diversi” ha poi dichiarato il presidente Toti.
Rispetto alle scelte dei capigruppo Toti ha anche aggiunto “facciano come credono ma è vero che hanno tutta la settimana per incontrare i lavoratori e sono pagati per questo. In ogni caso la giunta non parteciperà questi incontri”, promettendo per lunedì prossimo un incontro con i lavoratori Gsl.