Abusivismo commerciale

Pietra, merce contraffata in un magazzino della spiaggia: assolto il gestore dell’Iguana Beach fotogallery

Il titolare dello stabilimento era stato accusato di favoreggiamento, ma l'accusa è caduta in udienza preliminare

Pietra L. Nessun favoreggiamento del commercio abusivo. Si è chiuso con un’assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) in udienza preliminare il procedimento che vedeva imputato il gestore dell’Iguana Beach di Pietra Ligure.

La vicenda risale al 27 agosto scorso quanto durante un blitz interforze contro il commercio abusivo e la vendita di prodotti con marchi contraffatti, all’interno di un magazzino dello stabilimento pietrese, erano stati sequestrati decine di capi di abbigliamento e accessori “griffati”.

Gli investigatori (l’operazione era stata condotta da polizia di Stato, polizia municipale, polizia provinciale, carabinieri e guardia di finanza) avevano ipotizzato che la merce fosse stata depositata nel locale da un venditore ambulante con il benestare dei titolari dell’Iguana Beach. Di qui l’accusa di favoreggiamento che però questa mattina è totalmente caduta davanti al gup Fiorenza Giorgi.

Il gestore dello stabilimento, assistito dagli avvocati Alfonso Penza e Mario Bruno, aveva sempre sostenuto la sua estraneità ai fatti. Da subito aveva spiegato che il venditore ambulante aveva nascosto i capi d’abbigliamento contraffatti (c’erano giacche Moncler, borse e cinture di Gucci e Armani, ma anche polo, felpe e bermuda) in quel magazzino senza alcun permesso, rubando la chiave dal “quadro” dove sono appese all’ingresso.

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