Albissola Marina. A 24 ore di distanza dall’arresto di Paolo Siccardi, il fotografo albissolese finito in manette con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza genovese di 19 anni che aveva posato per lui, una sua ex collaboratrice ha contattato la redazione di IVG.it per raccontare i motivi che l’hanno spinta a prendere le distanze dall’uomo.
A fornire questi elementi è Valentina (nome di fantasia), truccatrice savonese che ha avuto modo di collaborare con il fotografo in almeno un paio di occasioni. “Mi contattò per alcune collaborazioni agli inizi della mia carriera – racconta – Andai al primo incontro accompagnata da un mio conoscente che faceva il fotografo. Fin dalla prima chiacchierata il mio amico capì che Paolo Siccardi di tecnica sapeva ben poco. Raccontava di aver realizzato reportage di guerra, di aver fatto ‘foto verità’. Su Internet circolano foto ad opera di un Paolo Siccardi. Peccato che non sia lui ma un omonimo molto più capace”.
Ed in effetti spulciando in Rete si notano diversi scatti realizzati di un Paolo Siccardi che negli anni ha effettuato servizi in Medio Oriente, Balcani e Africa e ha collaborato con importanti testate nazionali ed internazionali, oltre ad avere allestito diverse mostre e rassegne. Il Paolo Siccardi autore di queste foto di guerra, però, non è il Paolo Siccardi fotografo di moda originario di Albissola.
“Per due volte truccai le modelle che partecipavano ai suoi eventi – prosegue Valentina – Questi, però, erano solo occasioni per fotografare ragazze in pose sexy e ammiccanti senza alcuna professionalità. Il clima sul set non mi piaceva. C’erano tanti suoi allievi, che lo seguivano convinti della sua buona fede. Una volta litigai con uno di loro: sosteneva che il trucco fosse inutile in quanto a loro non interessava fotografare il viso delle ragazze”.
“Dopo questo episodi tagliai completamente i ponti – conclude Valentina – E non solo io, ma anche un suo allievo che, insospettito, scoprì in seguito un incommensurabile castello di bugie dietro al suo lavoro. Compreso spacciarsi per il vero Paolo Siccardi fotografo di guerra. Ad allontanarsi da lui sono state poi anche tante modelle alle quali nel tempo era stata promessa la luna e che poi restavano con un pugno di mosche in mano.”