Denuncia

Melgrati: “Europa ‘matrigna’ con la sanità ligure, messi a nudo i problemi strutturali”

infermieri

Provincia. “Il recepimento di normativa comunitaria sulla impossibilità di lavorare per più di 48 ore settimanali per medici, infermieri, tecnici e oss ha messo a nudo i gravi problemi strutturali del Servizio Sanitario Nazionale dopo i continui tagli al bilancio della Sanità messi in atto dagli ultimi tre governi di Monti, Letta e Renzi”. Lo sostiene il vicecoordinatore regionale di Forza Italia Marco Melgrati, che continua: “Tagli indiscriminati con soppressioni di reparti e di posti letto ma soprattutto blocco di assunzioni e la mancata sostituzione di quanti andavano in pensione che fanno apparire il servizio erogato esclusivamente basato sullo spirito di abnegazione ed il senso di responsabilità del personale medico, infermieristico e paramedico, che ha sopperito fino ad oggi a carenze di personale, con turni ‘pesanti’ e rinunce a volta ‘forzate’ a ferie e riposi”.

“Nonostante l’impegno messo dai compagni del Pd in questi ultimi 10 anno a distruggere la Sanità pubblica in Liguria il personale in servizio ha compiuto fino ad ora autentici miracoli, frutto dell’attaccamento al lavoro e all’abnegazione di medici, infermieri, tecnici e oss! E adesso? – si chiede il politico forzista – In provincia di Savona poi, stante la disorganizzazione sanitaria frutto della politica clientelare del centro-sinistra negli ultimi dieci anni di malgoverno della Regione la situazione è ancora più grave. L’ospedale di Cairo Montenotte è a rischio di chiusura, e il P.P.A. dell’Ospedale di Albenga si trova in gravi difficoltà organizzative”.

P.P.A. che di fatto, sostiene Melgrati, “funziona da pronto Soccorso, con un aumento di accessi rispetto alla stessa data dell’anno precedente di 6.000 unità, a smentire i detrattori di questo importante presidio sul territorio. Con l’applicazione di questa Direttiva Comunitaria non ci sarà più la possibilità, per questione di monte ore, di allertare i reperibili, e se si dovrà accompagnare un paziente al Pronto Soccorso di Santa Corona, in codice rosso, dopo la stabilizzazione al P.P.A., uno dei due medici in servizio dovrà ‘staccare’ per l’accompagnamento, lasciando al P.P.A. un solo medico… E se ci fosse un’altra urgenza immediatamente dopo?”.

La direttiva europea recita che ci devono essere 11 ore di riposo tra un turno e l’altro, e che il totale delle ore lavorate non deve essere più di 48 settimanali. “Se un medico o un infermiere fa il turno notturno di 11 ore deve fare smontante, riposo e ancora riposo, potendo ritornare in servizio solo due giorni e mezzo dopo. E il personale dove è? – si chiede il vicecoordinatore regionale di Forza Italia – A Savona la proposta fatta dalla Direzione Generale alle sigle sindacali è stata di un turno dalle 7 alle 14, un turno dalle 14 alle 21 e il turno di notte di 10 ore dalle 21 alle 7 di mattina, proposta rigettata da tutte le sigle sindacali, prodomica di una agitazione sindacale su tutta la provincia. I sindacati sono in subbuglio, ritenendo la proposta della Direzione Generale inaccettabile”.

“L’unico sistema per ovviare a questo problema è sbloccare le assunzioni, come è stato fatto in Lombardia (se vogliamo seguire il modello Lombardia); infatti in Lombardia la Regione ha assunto, in previsione della Direttiva Europea, 200 infermieri, 120 medici e 100 oss. Altrimenti – conclude Melgrati – a rimetterci sono solo i malati, come sempre”.

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