Lutto

La Diocesi piange la scomparsa di don Luigi Pampararo

Il sacerdote si è spento stamane all'ospedale san Paolo: sabato, alle 11, il funerale al Santuario di N.S. di Misericordia

processione savona

La Diocesi di Savona-Noli piange la scomparsa di don Luigi Pampararo, fra i veterani del clero savonese con i suoi 93 anni, una figura amatissima e molto conosciuta soprattutto al Santuario, dove fu più volte Rettore, e nel Finalese. Don Luigi è spirato questa mattina all’ospedale San Paolo dove era ricoverato ormai da diversi giorni. I suoi funerali saranno celebrati proprio nel luogo a cui era più legato, il Santuario di N.S. di Misericordia, sabato 28 novembre, dopodomani, alle 21, dal vescovo Vittorio Lupi.

Nato il 7 agosto 1922 a Calice Ligure, don Pampararo diventa diacono il 1° marzo 1947 e viene ordinato presbitero il 31 maggio successivo, sempre assieme a don Giuseppe Rebagliati, scomparso nel luglio scorso. Il 1° marzo del 1948 diventa parroco di Voze: è il suo primissimo incarico. Il 25 novembre 1955, 60 anni e un giorno fa esatti, don Luigi viene nominato Rettore del Santuario, una carica che ricoprirà a lungo e in più occasioni nel corso della sua missione pastorale.

Nel 1961 diventa anche vicario cooperatore di san Bernardo in Valle, mentre nel settembre 1970 diventa parroco di sant’Ambrogio a Legino, ma questo incarico dura appena un anno perché viene poi trasferito a Calvisio. Nel 1982 è membro del Consiglio del Santuario N.S. di Misericordia, nel 1986 è nuovamente a Calvisio, ma un anno dopo torna ancora nella valle del Letimbro sia come Rettore della Basilica del Santuario sia come parroco di san Bernardo in Valle.

Negli anni Ottanta ricopre anche incarichi amministrativi facendo parte del consiglio affari economici dell’Opera diocesana Pro clero, del consiglio di amministrazione della Gestione autonoma del Santuario e del consiglio affari economici dell’Opera diocesana Mater Misericordiae, ed è inoltre mansionario e poi Canonico della Cattedrale di N.S. Assunta a Savona.

Nel 1997 termina il suo ultimo incarico come rettore al Santuario e diventa per qualche tempo collaboratore della parrocchia di san Paolo nell’Oltreletimbro. Tuttavia resta sempre legato al Santuario tanto che negli ultimi anni è ospite della Residenza protetta in piazza della Basilica, con qualche acciacco dovuto all’età, ma con una lucidità e una memoria che ancora nelle scorse settimane il vescovo Lupi definiva strabiliante.

Pur se anziano, spesso non faceva mancare la sua presenza in chiesa, specie nelle occasioni di festa come il 18 marzo. Negli ultimi sessant’anni, la storia del Santuario è passata anche e soprattutto dalla sua instancabile opera pastorale. La sua figura asciutta, i suoi lineamenti tagliati e il suo sguardo, che negli anni scorsi era facile incrociare nella piazza o in Basilica, rimarranno un ricordo indelebile per tante generazioni di savonesi.

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