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I vini liguri alla conquista del mondo: gli americani celebrano il Pigato di Andora

Il quotidiano Usa più diffuso, il “Los Angeles Times”, esalta le ineguagliabili qualità del vino andorese

Pigato

Liguria. I vini liguri alla conquista del mondo. I nettari della nostra regione sono pregiati, di nicchia, con una produzione limitata (circa 5 milioni di bottiglie) ma di qualità decisamente superiore per unicità e varietà tra gli stessi vitigni. Dietro a ogni etichetta, i vini di Liguria raccontano storie di lavoro, fatica e passione di tante famiglie e dopo il successo ottenuto a Expo Milano 2105 e al Pianeta Lombardia dello stand Regione-Unioncamere (sottolineato anche dal presidente Giovanni Toti) per i vini liguri arrivano altri importanti riconoscimenti da prestigiose testate internazionali che li giudicano all’unisono i migliori, soprattutto se da combinare con il pesce.

In un lungo articolo della giornalista Irene Virbila, il quotidiano Usa più diffuso, il “Los Angeles Times”, esalta le ineguagliabili qualità del Pigato: “Il pesce affumicato può essere un fantastico complemento per la bottiglia giusta. Il Cascina Praie Pigato Il Canneto del 2014 (Andora) è un elegante vino bianco prodotto dai vitigni liguri di Pigato. Per il più noto quotidiano britannico The Guardian assolutamente da consigliare è il Rossese di Dolceacqua, che accompagna perfettamente il muggine rosso con funghi porcini”.

“L’Altavia Rossese di Dolceacqua Superiore del 2010 – si legge nell’articolo a firma di David Williams – è un vino rosso, non sovraccaricato di troppo tannino; con il suo colore delicato, il sapore che arriva rapidamente al gusto e l’ossessivo aroma impregnato di ciliegia rossa”.

E restando in tema di aromi e profumi inconfondibili, “The Guardian” in un articolo di David Williams celebra il Vermentino di Luni: “Il Cantina Lunae Colli di Luni Vermentino del 2014 – si legge nel quotidiano britannico – è ricavato dal Vermentino, un’uva bianca che fiorisce nella zona mediterranea grazie alla propria abilità di assimilare il calore senza perdere il suo mordente di acidità. È radicata nella zona ligure e toscana a sud di Genova; possiede un delizioso aroma floreale di erbe verdi, un’increspatura di limone e pesca e un tocco di mandorla ed olio d’oliva”. Non resta che assaggiarli.

Non solo spiagge, musei e borghi, dunque. La stampa estera promuove e incorona anche i vini della Liguria. “Siamo soddisfatti che finalmente l’apprezzamento per il frutto del lavoro dei viticultori liguri venga apprezzato anche fuori dai confini regionali – dichiara l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai – Crediamo molto nella qualità dei nostri vini, sulla possibilità di ampliarne la produzione e in tal senso abbiamo intrapreso misure per estendere i diritti di reimpianto cercando di coinvolgere anche le imprese giovanili”.

“Dopo gli articoli lusinghieri usciti nei mesi estivi sul britannico The Independent e sullo spagnolo El Pais che consigliavano i nostri borghi della Riviera – dice l’assessore al turismo Giovanni Berrino – arrivano attestazioni anche per le peculiarità dei nostri prodotti legati al territorio e alla qualità della nostra tavola che esercitano un appeal particolare sul turista, specialmente straniero, fortemente attratto dal nostro cibo e, in questo caso, dai nostri vini. Il successo di Expo ci conferma che dobbiamo puntare sul marketing territoriale legato anche a percorsi enogastronomici come punto di forza dell’offerta turistica della Liguria nel mondo”.

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