Bagarre

Finale, i corsi per adulti in contemporanea con le lezioni delle medie: è polemica

Secondo il Comune, la scelta è della preside Carmen Vetrone, che però respinge

Finale Ligure. Un cambiamento di orario che innesca una convivenza problematica e, in seconda battuta, una baruffa tra amministrazione comunale e dirigenza scolastica che definire “accesa” è forse riduttivo.

E’ questo l’ultimo “caso” creatosi a Finale Ligure in ambito scolastico. A originarlo è stata la concomitanza tra gli orari delle lezioni delle scuole medie e quelli dei corsi per adulti. In alcuni giorni della settimana alunni e corsisti, che in tanti casi sono cittadini di origine straniera, frequentano il medesimo edificio (cioè il plesso scolastico di piazza Deledda) nel medesimo momento (cioè al pomeriggio dopo pranzo). Secondo alcuni genitori la convivenza tra bambini e adulti rappresenta un’eventualità da scongiurare per tutta una serie di ragioni facilmente intuibili.

La questione si era presentata una prima volta lo scorso anno, quando nella scuola “Aycardi-Ghiglieri” si tenevano contemporaneamente sia le lezioni dei bambini sia i corsi per adulti. Già in quella sede si erano verificate talune situazioni “ambigue”: alcuni genitori, ad esempio, si erano scambiati tra loro le foto di due stranieri accusati di tenere comportamenti ben poco leciti.

Vista la situazione, Carmen Vetrone, che ai tempi era sia dirigente del centro che organizzava i corsi per adulti che preside dell’istituto comprensivo finalese, aveva aggirato il problema della “convivenza” spostando l’orario dei corsi per adulti a dopo le cinque del pomeriggio, quindi ben oltre la fine delle lezioni delle scuole. Ciò aveva permesso di evitare che bambini ed adulti si incrociassero nei corridoi, nelle aule e nelle toilette della scuola.

Ora, però, il problema si è ripresentato. A sottoporlo all’attenzione dell’amministrazione comunale è stata la capogruppo della lista di minoranza “Per Finale” Simona Simonetti, che in occasione del consiglio di metà novembre ha chiesto spiegazioni in merito all’assessore alla scuola Clara Brichetto: “Il Comune ha concesso alcuni locali delle scuole medie al Cpia, che organizza i corsi per adulti. Non era mai successo prima che fosse l’amministrazione a decidere quali ambienti assegnare per lo svolgimento di queste lezioni. Di solito è sempre stata la scuola a ricercare le aule più idonee. Invece in questo caso la giunta ha deciso di propria iniziativa di assegnare locali che erano in uso alla scuola media, che per questo ha avuto grosse difficoltà. Il dirigente scolastico e il consiglio di istituto hanno scritto al Comune due volte, il 29 settembre e l’8 ottobre, ma non hanno ricevuto risposta”.

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Non abbiamo scelto noi – ha ribattuto Clara Brichetto – Finché è stata contemporaneamente preside e dirigente scolastica del Cpia, è stata Carmen Vetrone a decidere quali locali assegnare ai corsi. Questo indipendentemente dal Comune. Prima i corsi si tenevano alle elementari, ma dopo l’accorpamento tra le elementari di Finalborgo e quelle di Marina sono venuti meno gli spazi e quindi il dirigente ha deciso (senza neppure informare il Comune) di spostare i corsi presso la scuola media nei locali che li ospitano attualmente”.

Carmen Vetrone, però, ha lasciato il suo incarico al Cpia e le cose sono cambiate: “La preside non è più alla guida del centro. Ora c’è un nuovo dirigente che si occupa di amministrar questa scuola, che è pubblica e in quanto tale ha gli stessi diritti di tutte le altre scuole del territorio. Il nuovo dirigente ci chiesto di usare questi locali, che erano già a disposizione gli anni precedenti. Purtroppo non c’erano altri locali disponibili, quindi abbiamo prodotto una delibera di giunta con cui per il momento confermiamo l’attuale organizzazione, ma per il futuro ci impegniamo a trovare un’altra sede. La situazione attuale, comunque, è stata voluta da Carmen Vetrone, non dal Comune. Anzi, noi vogliamo trovare la situazione migliore sia per gli adulti che per i bambini”.

La spiegazione dell’assessore non ha convinto Simona Simonetti, che ha precisato: “Sono stupita da questa rigidità. La sovrapposizione di adulti e bambini è sbagliata perché crea dei disagi e mette in difficoltà i bambini. In passato era già stata contestata perché questo mix di persone in orari uguali non facilita la convivenza”.

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La spiegazione data dall’assessore in sede di consiglio non è stata condivisa dalla preside, che dal canto suo ha inviato all’amministrazione, ai consiglieri comunali, ai membri del consiglio di istituto, ai rappresentanti dei genitori, ai membri della Rsu della scuola e ai docenti una lettera dettagliata per spiegare come funzionavano le cose lo scorso anno.

“Nella scuola primaria – scrive nella missiva Carmen Vetrone – la convivenza tra lezioni e corsi ha retto a lungo perché le aule riservate agli adulti erano alquanto isolate in un’ala alla quale (volendo) si poteva accedere perfino in maniera indipendente dal resto dell’edificio; perché di pomeriggio erano presenti solo le classi del tempo pieno, strettamente vigilate dalle insegnanti. Nella scuola ‘Aycardi-Ghiglieri’, invece, in orario pomeridiano c’è un viavai di alunni e adulti (indirizzo musicale, sezione F, laboratorio di ceramica, laboratorio teatrale, assemblee, ricevimenti, organi collegiali) in un ambiente dove, per motivi di sicurezza, non si possono isolare locali. La convivenza qua poteva essere non facile. E infatti l’anno scorso si sono verificati diversi problemi, culminati in un giro di messaggi Whatsapp tramite il quale alcuni genitori hanno diffuso le foto di due incolpevoli stranieri, a loro dire ‘pedofili’”.

“Fortunatamente il dirigente del Ctp (quello dei corsi per adulti) e il dirigente dell’istituto comprensivo si unificavano nella mia persona ed è stato abbastanza facile bruciare i tempi e ridimensionare l’episodio, con l’aiuto del locale comando dei carabinieri che ha tenuto alle famiglie una lezione sui rischi legali di certe accuse infondate. Già allora, però, era maturata in me e nei docenti la convinzione che fosse opportuno, per il futuro, evitare il più possibile la coincidenza oraria di corsi degli adulti con le lezioni per i nostri ragazzi”.

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“Quando quest’anno, 2015-2016, il Ctp è diventato Cpia ed è stato affidato in reggenza al dirigente Buscaglia – aggiunge Vetrone – Gli ho subito comunicato che l’ospitalità nei locali della scuola ‘Aycardi-Ghiglieri’ era confermata davvero col cuore, ma che le lezioni dovevano iniziare non prima delle 17. Su questo punto il collega non era d’accordo, perciò ci siamo presi una parentesi di riflessione prima di stilare una convenzione. Mentre riflettevamo, il dirigente Buscaglia si è fatto fare dalla giunta comunale una delibera con la quale gli venivano assegnati in via esclusiva tre locali ed accessori (compreso il locale che contiene l’archivio dell’ex scuola media con documentazioni anche di carattere riservato) nella scuola ‘Aycardi-Ghiglieri’. La dicitura adottata dall’amministrazione (‘in via esclusiva’) ha consentito al dirigente Buscaglia di decidere l’orario dei suoi corsi senza tenere in nessun contro le mie obiezioni. Forse è il caso che mi faccia spiegare dal collega Buscaglia quali prerogative bisogna avere per farsi ascoltare e accontentare così prontamente dall’amministrazione”.

“Poi, è vero che ci siamo incontrati l’assessore Brichetto, il dirigente Buscaglia e io. Era dai tempi dell’amministrazione Cassullo che non sentivo questa amenità di un rappresentante del popolo che convoca un funzionario dello Stato. Diciamo che abbiamo fatto un briefing, presenti anche la signora Barusso, il geometra Casanova, la mia Dsga Massone e il mio 2^ collaboratore Carpenè. Purtroppo, esito zero: l’assessore Brichetto si è rifiutata di riconoscere che la delibera fatta non è rispettosa delle leggi dello Stato e si è rifiutata di revocarla. Inoltre, a tutt’oggi non abbiamo ricevuto risposta scritta dall’amministrazione né io né il presidente del consiglio di istituto alle nostre obiezioni scritte sulla suddetta delibera”.

Resta l’amarezza: “Spero sia palese che questo mio intervento non vuole creare vespai, ma è un modo, fra i tanti che adotto, di rendere omaggio alla trasparenza e alla correttezza e di dichiararmi comunque disponibile al confronto e alla collaborazione nel superiore interesse dell’istituzione scolastica che rappresento legalmente”.

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Che i rapporti tra la preside e l’attuale assessore alla scuola, però, non siano rosei è qualcosa che ammette la stessa dirigente: “L’anno scorso ho creduto sinceramente che l’arrivo all’assessorato all’istruzione di Clara Brichetto, donna (finalmente!) con la quale c’era comunque già un feeling su altri piani, mi avrebbe fatto superare il rammarico di aver perso la sponda sicura e affabile che l’assessore Viassolo aveva sempre offerto alla scuola. Errore. Al primo appuntamento a ottobre 2014, il più importante, quello in cui si concordano le linee di indirizzo per tutto l’anno scolastico, l’assessore Brichetto non si fece trovare. La signora Barusso, dopo aver corso per tutti i piani del palazzo comunale, accompagnò all’incontro con me l’assessore Casanova: una grande fortuna per me perché, sebbene non potessimo scendere nello specifico dei piani di intervento che competono all’assessorato all’istruzione, trovai in lui, e trovo tuttora, una eccezionale cortesia, una collaborazione disinteressata e soprattutto una piena accettazione dei percorsi attraverso i quali la nostra scuola si sforza di formare i futuri ‘cittadini attivi e consapevoli’”.

Nell’ottobre di quest’anno c’è stata l’esatta replica: “Il primo appuntamento di ottobre, fissato per tempo perché è importante bla bla bla, è andato buca: io sono rimasta sulle scale del palazzo comunale e l’assessore Brichetto occupata in una commissione. Io non critico l’assessore: certo, la sua professione, il suo ruolo politico, i suoi impegni personali e familiari renderebbero difficile a chiunque una gestione del tempo che non scontenti e non offenda nessuno. Ma anche io non ho la possibilità di sedermi tra i postulanti ogni martedì in attesa di essere accolta e/o interpellata”.

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“Piace credere a qualcuno che l’istituto comprensivo non abbia problemi: a parte quelli di quotidiana gestione ordinaria e straordinaria, sento di dover far presente che la scuola primaria ‘Emanuele Celesia’ rappresenta ancora un problema. Quando le furono tolti i locali nell’ex colonia Rivetti per darli al Liceo Issel in espansione (ma qualcuno ha mai controllato se la prevista espansione abbia realmente avuto luogo?), l’amministrazione non aveva locali di analoga comodità e sicurezza da offrire per la primaria. Prese piede la proposta di accogliere le cinque classi del Celesia nell’edificio scolastico della primaria ‘Arene Candide’. Personalmente non me ne sono mai pentita e ho motivo di credere che anche i bambini e gli insegnanti si sono sentiti a proprio agio. Resta però il fatto che la popolazione di Finalborgo è sempre in attesa di una sistemazione che salvi ed evidenzi la specificità del plesso ‘Celesia’. Io stessa, per giustificare al ministero dell’istruzione la coabitazione di due plessi in uno stesso edificio, ho dovuto segnalare che si tratta di una ospitalità provvisoria. Certamente l’amministrazione queste cose le sa, ma ha un piano per la soluzione del problema?”

“Qualche tempo fa mi è stato fatto firmare (il giorno prima della scadenza!) un documento per concorrere a un bando per la costruzione di una nuova scuola. L’ho firmato, perché la richiesta mi era pervenuta tramite l’assessore Casanova, ma ho fatto notare che c’erano inesattezze grosse e palesi: l’edificio da costruire si immaginava servisse alla scuola dell’Infanzia e primaria di Finalborgo nonché alla scuola dell’Infanzia e primaria di Calice (mentre è noto al mondo che sta per essere ultimato l’edificio scolastico nuovo a Calice) e alla scuola dell’Infanzia di Orco Feglino (i cui genitori giurano che si muoveranno da Feglino solo se la scuola dovesse essere soppressa). Poi, qualche giorno dopo, si è diffusa la notizia che ha vinto il progetto presentato da Albenga: non mi meraviglia più di tanto”.ù

“La presenza della scuola primaria ‘Celesia’ nei locali di via Brunenghi ha fatto sì che fosse necessario, per liberare aule, spostare i corsi di alfabetizzazione 1^ e 2^ per adulti, specialmente stranieri, che lì erano ubicati da più di 10 anni. Il trasferimento dei corsi per gli adulti presso la scuola secondaria ‘Aycardi-Ghiglieri’ è, contrariamente a quanto sembra pensare l’assessore Brichetto, un fatto relativamente recente (anno scolastico 2012-2013) e provvisorio: si intendeva infatti studiare se la convivenza si rivelasse possibile”.

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