Soluzione

Borghetto, a gennaio al via i lavori per la nuova “area di emergenza abitativa” fotogallery

Saranno finanziati con 80 mila euro di fondi provenienti da Sael

Borghetto Santo Spirito. Dovrebbero prendere il via a partire da gennaio i lavori per la sistemazione dell’area di “emergenza abitativa” di via Po a Borghetto, una striscia di terreno compresa tra il campo sportivo “Oliva” e il punto-eco che ospita container messi a disposizione dal Comune “per affrontare situazioni con connotazioni sia socio-assistenziali che di ordine pubblico e per far fronte a casi spesso drammatici di persone sfrattate, in condizioni di debolezza socio-economica, prive di qualsiasi riferimento abitativo e non in grado di reperirsi una sistemazione alloggiativa, con l’unica disperata prospettiva della strada”.

Ieri sera il consiglio comunale di Borghetto ha discusso la delibera con la quale si dispone di svincolare una parte dei fondi di riserva dell’azienda speciale Sael, circa 80 mila euro, al fine di sistemare l’area secondo un progetto in via di definizione.

“Il progetto di riqualificazione non è ancora passato all’esame della giunta, ma contiamo di portarlo entro la fine dell’anno – ha spiegato il vice sindaco e assessore ai servizi sociali Maria Grazia Oliva – In sintesi, il piano prevede il trasferimento delle quattro unità abitative dalla loro collocazione attuale su un terreno di proprietà del Comune in via Tiziano. Oltre alle strutture, ad ogni ospite verrà assegnato un piccolo appezzamento di terreno: in questo modo, chi lo vorrà potrà creare un piccolo orto e coltivare da sé i prodotti che andrà a consumare, risparmiando così qualcosa sulla spesa. Infine l’area verrà dotata di una piccola piazzetta che garantirà l’accesso ai mezzi di emergenza”.

Oltre a ciò è prevista anche la creazione di una piccola piazza centrale; inoltre ogni modulo abitativo sarà dotato di una piccola tettoia per offrire riparo dal sole agli abitanti nel periodo estivo.

Inizialmente l’area doveva essere trasferita nella zona tra via Parioli e via Prigliani, nei pressi delle ex colonie Vanoni. Tuttavia, vista la situazione viaria dell’area, piuttosto precaria, l’amministrazione di Gianni Gandolfo ha deciso di ricollocare le unità abitative nella nuova sede di via Tiziano, più facilmente raggiungibile da qualsiasi tipo di mezzo.

Il progetto, come detto, è ancora in fase di elaborazione. Tuttavia, una volta ultimato permetterà di risolvere una delle questioni più critiche presenti sul territorio comunale di Borghetto. Le persone in difficoltà che abitano nell’area, infatti, vivono in una situazione tutt’altro che agevole: “Si vive malissimo – spiegava qualche mese fa a Ivg.it un’ospite dell’area – D’inverno è bruttissimo. Piove e tira vento e per fare qualche commissione bisogna sempre andare a Borghetto. Si rischia di ammalarsi. D’estate non è meglio: nei container si suda e fuori è pieno di polvere. Poi vicino a noi c’è il punto-eco in cui vengono stoccati i rifiuti. Con il caldo si sprigiona una puzza fortissima”.

Un container come casa: viaggio nell'emergenza abitativa di Borghetto

Dal canto suo, l’amministrazione Gandolfo si è messa al lavoro per risolvere il problema fin dal suo insediamento: “L’area di emergenza abitative di via Po è stata ereditata da questa amministrazione così come progettata ed allestita dalle amministrazioni precedenti – ricordano dal palazzo civico – I servizi sociali sono sempre intervenuti e continuano ad intervenire, dove è possibile, per garantire ai nuclei familiari ed ai singoli il ‘bene primario’ dell’abitazione ma spesso, sempre più spesso, il problema reale è che non si trovano alloggi in cui collocare (pur con tutte le garanzie che il Comune può offrire) gli utenti dei servizi sociali. Il nostro Ente non ha mai avuto alloggi di proprietà da mettere a disposizione per risolvere il problema delle emergenze abitative. Tuttavia, nel nuovo Puc saranno previste alcune zone edificabili da destinare all’edilizia sociale“.

Un container come casa: viaggio nell'emergenza abitativa di Borghetto

Nonostante queste difficoltà, comunque, il sostegno è costante: “I servizi sociali hanno sempre garantito interventi di manutenzione sull’area e continuano ad operare in tal senso, effettuando lavori di sistemazione, derattizzazioni, pulizie e sgomberi di materiali accumulati dai fruitori dell’area, i quali avevano ricevuto i moduli abitativi in perfette condizioni igienico-sanitarie ed in piena sicurezza per quanto riguarda la conformità delle strutture e dell’impiantistica a servizio delle strutture medesime. Gli assegnatari dei moduli abitativi usufruiscono inoltre degli altri servizi erogati dal Comune (pasti caldi a domicilio), che garantisce anche il pagamento di tutte le utenze e fornisce medicinali e tutta l’assistenza richiesta o ritenuta necessaria”.

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