La manifestazione

Anche a Savona la “Global Climate March”: tutti in piazza per salvare il pianeta fotogallery

La marcia si è tenuta in vista di Cop21, la conferenza che vedrà i leader di 195 paesi concludere accordi in grado di ridurre l'impatto delle attività umane sul clima

Savona. Si è tenuta oggi pomeriggio anche a Savona, così come in centinaia di altre località di altri 72 paesi nel mondo, la Global Climate March, la “marcia per il clima”.

A promuoverla è stata la Coalizione italiana per il clima, cui hanno aderito un centinaio di organizzazioni, con l’obiettivo di sensibilizzare sulla lotta ai cambiamenti climatici, in vista della Cop21, la conferenza delle Nazioni Unite che si svolgerà a Parigi da lunedì 30 novembre all’11 dicembre e che vedrà i leader politici di 195 paesi concludere accordi in grado di ridurre l’impatto delle attività umane sul clima e di cambiare, di fatto, il futuro dell’intero pianeta.

I partecipanti si sono riuniti alle 14.30 in piazza Mameli: da qui si è formato un corteo che attraverso via Montenotte, via Corsi, piazza Giulio II e via Garassino ha raggiunto la prima delle cinque “piazze” dedicate a tempi specifici: via Manzoni (cibo e territorio); di qui, attraverso piazza del Duomo e via Vacciuoli, la marcia è confluita in piazza del Brandale (democrazia e diritti); poi, in successione, via Pia, largo Varaldo (energia), piazza Diaz (salute e lavoro), piazza Marconi (acqua e beni comuni).

La marcia si è conclusa in piazza Sisto IV con la Festa del Clima, a cui hanno preso parte Antonio Lupo del Comitato Amigos Sem Terra Italia, e il comico Daniele Raco.

A Savona la

La manifestazione ha visto la partecipazione di migliaia di persone pronte a sostenere la necessità di intervenire con azioni concrete per la riduzione del riscaldamento globale: tra queste, la principale e più importante è certamente la sostituzione dei carburanti fossili con fonti di energia rinnovabili.

“Il 2015 anche a Savona è stato l’anno più caldo degli ultimi 150 anni, ma sarà presto superato da anni ancora più caldi – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa savonese – Abbiamo superato un grado di temperatura in più rispetto alla fine del 19^ secolo. Ciò vuol dire che la soglia dei 2 gradi in più rispetto all’avvio della rivoluzione industriale (oltre la quale gli scienziati prevedono un ventaglio di catastrofi che vanno dalla siccità alle inondazioni) è minacciosamente più vicina.

Un cambiamento climatico epocale è già in corso e pesa fin da adesso sui destini di vita di miliardi di esseri umani. Il lento processo di uscita dalla povertà cambierà di rotta: la Banca Mondiale calcola che il numero di persone intrappolate nella miseria sia destinato inesorabilmente a crescere, cancellando i progressi appena compiuti. Da qui al 2030, cento milioni di persone potrebbero scivolare nuovamente sotto quel muro di un dollaro al giorno”.

savona sommersa

“Moltissimi studi internazionali sottolineano che siamo già oggi di fronte ai rischi climatici e quindi prossimi a grandi sconvolgimenti: il danno ai raccolti (dai grandi campi di grano degli Usa alla piana del Gange in India) a causa delle mancate piogge, la desertificazione di ampie zone africane, lo scioglimento dei grandi ghiacciai di Himalaya, Groenlandia e Siberia, il diffondersi di malattie e pandemie in seguito alle inondazioni e alle ondate di calore, le impennate dei prezzi dei prodotti alimentari, l’esaurirsi di risorse vitali come l’acqua e il cibo. L’allargarsi di questa spaccatura fra ricchi e poveri aprirà un vuoto che attirerà migrazioni di decine di milioni di persone”.

L’Onu richiama all’impellente necessità di dotarsi delle infrastrutture necessarie non più ormai per combattere l’inevitabile effetto serra, ma per adattarsi e assorbirne le conseguenze: “Contenere l’effetto serra (che comunque continuerà a produrre i suoi effetti per altri 10 mila anni), riducendo le emissioni di anidride carbonica, significa chiudere le centrali a carbone, mega investimenti per nuove centrali elettriche che non facciano ricorso a combustibili inquinanti come il carbone, o anche forzare una conversione delle auto verso i motori elettrici. Un programma ciclopico, ma che impressiona meno a confronto di quello che richiede attrezzare l’umanità a convivere con gli effetti del riscaldamento globale”.

savona sommersa

“Favorire l’adattamento alle conseguenze già accumulate dell’effetto serra significa, ad esempio, affrontare fenomeni epocali come l’innalzamento di diversi metri del livello dei mari (nel 2100 il centro di Savona sarà sotto il livello del mare), che rischia inesorabilmente di affogare intere comunità costiere, compresa buona parte dei grandi centri urbani del mondo moderno”.

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