L'intervista

“La carriera del calciatore è dura”: parola dell’azzurro Cacciapuoti

Lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia

Sangiovannese
Foto d'archivio

Savona. Pare inutile voler negare che anche il mondo del calcio sia entrato  in grande difficoltà economica. Una delle ricette per risollevare questa realtà è sicuramente cercare di fare “largo ai giovani”. Per fare largo si intende spianare la strada, investire, credere nello sviluppo dei vivai e mettere a disposizione dei tanti talenti sparsi sul territorio le strutture adeguate. Con la collaborazione di Mario Sinno, ad inizio 2014 avevamo intervistato l’attaccante napoletano del Siena Primavera, in prestito dall’Empoli, Francesco Cacciapuoti. Con lui, calciatore “emigrante”, abbiamo a lungo parlato della sua esperienza nei tanto elogiati settori giovanili toscani, della sua carriera e dei suoi progetti per il futuro.

Francesco Cacciapuoti, attaccante di grido, nasce a Napoli il 25/04/95 e fin da bambino, come molti ragazzi nati in Campania, coltiva il sogno di diventare calciatore. Per analizzare più da vicino una di quelle che venivano considerate (ahimè, è il caso di dire) delle più importanti realtà nazionali a livello giovanile, gli avevamo porto qualche domanda.

Francesco ora che sei all’ultimo anno di settore giovanile parlaci della tua esperienza ad Empoli prima e a Siena poi : che bilancio possiamo fare di questi anni?
Ad Empoli sono stato a partire dal 2006 e devo dire che è davvero una grandissima società, organizzata bene e con persone competenti. Mi sono sempre trovato alla grande con i compagni di squadra e con lo staff. Credono tantissimo nei giovani e ti trasmettono questa loro grande fiducia. Siena è una buona società che sta crescendo, in quanto è ripartita da zero. Qui si vive benissimo e la città è molto bella, fino ad ora considero in maniera molto positiva anche i miei due anni qui nella città del Palio”

A breve ci sarà il torneo di Viareggio 2014 (quello poi vinto dal Milan di Pippo Inzaghi), che sicuramente per voi sarà uno degli appuntamenti più importanti dell’anno…
Si, anche a questa edizione parteciperemo; l’anno scorso è stato davvero un gran peccato, siamo arrivati ad un passo dalla finale, siamo usciti in semifinale contro i vincitori del torneo, l’Anderlecht, perdendo uno a zero. Il Viareggio è una bellissima vetrina ed una grande esperienza per tutti noi

E per il prossimo anno, visto che questo è il tuo ultimo anno nelle giovanili, quali ambizioni hai? C’è qualcosa che bolle in pentola?
Io penso ad allenarmi e a fare bene adesso, poi si vedrà. In ogni caso sono tranquillo e fiducioso per il futuro. Credo comunque che rientrerò alla casa madre per fine prestito”.

Ci racconti un aneddoto, una giornata particolarmente importante, da te vissuta in questi anni di settore giovanile?
Certo, ricordo la finale del campionato Allievi Nazionali nel 2011/12 che feci ai tempi dell’Empoli contro la Sampdoria (in quella squadra, per inciso, militavano i savonesi Paolo Termine ora al Finale in Eccellenza e Claudio Tamburello ora svincolato), pareggiammo uno a uno e purtroppo perdemmo ai calci di rigore : quell’anno facemmo una grande stagione

Quanto è difficile portare avanti una carriera da giovane calciatore che spera un giorno di calcare i campi della serie A?
È molto difficile, io soprattutto i primi anni lontano da casa sentivo la mancanza della mia famiglia e degli amici. I miei fortunatamente mi hanno sempre supportato e non mi hanno mai fatto sentire solo. Venendo da Napoli ho trovato un ambiente completamente diverso in Toscana, città e realtà completamente “lontane” da Napoli; ora mi sono abituato e qui sto bene e penso soltanto a raggiungere il mio obiettivo, giocare a calcio

Hai qualche giocatore in particolare a cui ti ispiri?
Eh (ride ndr) sicuramente Cristiano Ronaldo è una sorta di mito per me!

Questa rubrica si chiama “Speciale Settore Giovanile” e chi la redige vive in funzione del calcio baby. Tu cosa ne pensi della situazione attuale in cui versa il nostro calcio? Come parte in causa, credi che investire nei giovani sia la soluzione alla “crisi”?
“Io guardo sempre le partite della nostra Under 21 e delle nostre nazionali giovanili. E guardando la nostra Under contro quella spagnola (parliamo di una disfatta che brucia ancora), ho notato una grandissima differenza. Principalmente perché i nostri non sono abituati ad affrontare i grandi impegni internazionali, mentre nella nazionale spagnola ci sono tantissimi calciatori che già da anni militano in squadra di Serie A, come Barcellona, Atletico, Real e quindi sono più abituati ad affrontare partite importanti. Da noi questo non avviene e bisognerebbe invertire una volta e per tutte questa tendenza, dando maggiore spazio e investendo sui giovani

Per la cronaca la Sangiovannese (Serie D gir. E) ha ufficialmente comunicato la scorsa settimana  l’arrivo di Francesco Cacciapuoti, esterno d’attacco classe 1995, giovane calciatore che lo scorso anno ha siglato 8 reti nella Berretti ed 1 nella prima squadra del Tuttocuoio. Il nostro baby, pertanto, da lunedi 14 settembre, allenandosi dal primo pomeriggio al Virgilio Fedini, è giunto alla corte di Gennaro Ruotolo, in prova con un accordo di massima con la dirigenza.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.