Corsia preferenziale

Controlli all’ingresso del tribunale: anche gli avvocati “ai raggi x”, ma solo per un giorno

Mercoledì i legali sono stati controllati come gli "utenti ordinari", ma è scattata la protesta e oggi hanno potuto riutilizzare l'ingresso riservato al personale

Savona. Il tema della sicurezza del tribunale continua ad essere d’attualità. Nelle scorse settimane i controlli all’ingresso del palazzo di giustizia si erano fatti sempre più selettivi: dal mese di settembre infatti, oltre al metal detector, è entrato in funzione anche il sistema di scansione a raggi X per controllare anche le borse di chi entra nell’edificio.

Un controllo dal quale sono esenti i dipendenti del Ministero, le forze dell’ordine e gli avvocati dell’ordine di Savona che, per accedere alla cittadella giudiziaria, possono passare da un varco riservato senza dover essere sottoposti alle verifiche di sicurezza.

Tutti gli altri visitatori del palazzo, ovvero gli utenti “ordinari”, per poter entrare devono invece passare attraverso il metal detector e permettere che borse e valigette siano esaminate ai raggi X. Una procedura che è regolamentata anche dalle disposizioni di servizio trasmesse alle guardie giurate che presidiano l’ingresso del tribunale.

Finora non c’erano mai stati particolari problemi legati ai controlli, ma mercoledì mattina si è registrato un “inasprimento” sulle procedure che ha creato non pochi malumori. Senza che la decisione venisse in qualche modo anticipata, anche agli avvocati è stato imposto di entrare dal varco degli “utenti ordinari”. Nessuna possibilità quindi di utilizzo della corsia “preferenziale” dalla quale sono entrati solo i dipendenti del palazzo, i magistrati e le forze dell’ordine.

Una scelta che ha lasciato perplessi i legali che, praticamente in massa, si sono rivolti al presidente dell’Ordine degli avvocati Fabio Cardone per sollecitare un intervento. E il consiglio dell’ordine, alla luce delle numerose lamentele, si è subito attivato per chiedere spiegazioni.

“Abbiamo scritto una comunicazione molto ferma al presidente del tribunale Soave e al procuratore Pelosi per chiedere spiegazioni e far presente che questa situazione, oltre che creare un disagio, urtava la nostra dignità professionale. Già questa mattina abbiamo constatato che tutto era tornato alla normalità” spiega Cardone.

“Probabilmente si è trattato di uno spiacevole equivoco” taglia corto il presidente dell’ordine degli avvocati savonese che vuole evitare ogni tipo di polemica. “Abbiamo preso atto volentieri che, se anche ci fosse stato un equivoco, sia stato subito chiarito. Credo non sarebbe stato giusto imporre agli avvocati di entrare a palazzo come utenti ordinari visto che, come il personale ed i magistrati, anche noi ogni giorno lavoriamo a palazzo di giustizia” conclude Cardone.

Dopo nemmeno 24 ore dalla’”equivoco” quindi la situazione è tornata alla normalità: anche gli avvocati, con tesserino di riconoscimento alla mano, potranno continuare ad entrare in tribunale passando per il varco “preferenziale”.

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