Savona. Dopo la bagarre del Consiglio comunale monotematico su Ata, i lavoratori dell’azienda pubblica hanno sottoscritto una lettera, con la quale si chiede di non “strumentalizzare” a fini politici la polemica sui due licenziamenti e la discussione in atto sulle relazioni sindacali.
“Ciò che vogliamo affermare è che non ci hanno messo ‘la giacchetta’, ma che l’abbiamo indossata, con orgoglio, compresi coloro che abitualmente non la vestono per questioni di inquadramento, per identificarci all’opinione pubblica, per difendere il nostro lavoro, portato avanti con serietà ed onestà ogni giorno; perché permetteteci, Ata S.p.A. non è costituita soltanto dai vertici ma da tante persone intelligenti ed affidabili, professionalmente preparate e pronte che in questi anni hanno avuto la fortuna di lavorare, con determinazione, in una realtà dinamica ed in continua evoluzione come quella di Ata S.p.A.” affermano i lavoratori presenti al Consiglio comunale.
“Soltanto una realtà pubblica come la nostra è stata in grado di affrontare il continuo incremento di lavoro di questi ultimi anni, con i ridotti margini economici e le esigue risorse disponibili ma che ha continuato a garantire occupazione e salario a tutti i dipendenti, compresi quelli dei cantieri in house (che così certi del regolare percepimento del salario non erano né, tanto meno, delle condizioni di lavoro)” aggiungono.
“Non siamo “claque”, signora Romagnoli e non l’abbiamo contestata ieri pomeriggio durante il Consiglio soltanto perché siamo educati. E non siamo neppure “fantozziani”, signor Martino e neppure “strumentalizzati” signori del Movimento 5 Stelle, siamo soltanto stanchi di essere messi in mezzo ad ogni evenienza nonostante il nostro impegno giornaliero che ha fatto diventare Ata S.p.A. la società che è oggi: sana, forte e professionalmente capace nonché pubblica. Potrebbe essere il vostro gioiello mentre, vergognosamente, infangate ed offendete i suoi lavoratori” concludono i lavoratori Ata.