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Caccia allo storno, il Tar della Liguria sospende la deroga della Regione

Mai: "Siamo pronti ad accogliere i rilievi del Tar e presentare una nuova delibera che superi le criticità"

cacciatore

Liguria. Stop alla caccia allo storno. E’ questa la decisione del Tar della Liguria, che con un decreto cautelare emesso questa mattina ha sospeso la delibera della giunta regionale del 30 luglio scorso con cui si apriva la caccia allo storno per il periodo tra il 5 ottobre e il 15 dicembre. Tale misura era in deroga alle normative vigenti, in quanto la direttiva europea del 1979 in materia di avifauna fa rientrare questa specie tra quelle non cacciabili.

Il ricorso ai giudici amministrativi era stato promosso da Lac (Lega Abolizione Caccia); Lav ed Ente Nazionale Protezione Animali, patrocinate dallo studio dell’avvocato Claudio Linzola di Milano.

“Nell’acquisire la documentazione relativa a tutta la pratica – si legge in una nota delle associazioni che hanno promosso il ricorso – avevamo appreso appreso delle forti pressioni del mondo venatorio per ampliare, con questa specie, l’elenco delle specie
cacciabili”.

Nell’appello al tribunale amministrativo, le associazioni avevano contestato diversi elementi. In primis “il mancato rispetto del parere obbligatorio dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e per Ricerca Ambientale) in quanto la giunta regionale ha ampliato a dismisura l’elenco dei comuni (da 31 a ben 184) ove tale caccia in deroga poteva essere praticata, con l’abbattimento di 11 mila esemplari (da parte di tremila e 665 cacciatori autorizzabili allo scopo) includendo vastissimi territori dell’entroterra non classificati come comuni olivicoli e/o privi di oliveti, così smentendo il pretesto della tutela di produzioni agricole”.

In secondo luogo, “la violazione della normativa statale sulla caccia, che impone di annotare su una speciale scheda, dopo ogni abbattimento, ogni esemplare ucciso, obbligo che era stato eluso dal provvedimento della giunta regionale”.

Il ricorso, come detto, ha dato i suoi frutti: “Da oggi pomeriggio l’abbattimento di storni in Liguria torna ad essere violazione penale con rischio di sequestro del fucile e delle prede abbattute”.

“Ci auguriamo che in materia di tutela e gestione faunistica la nuova giunta regionale metta da parte i blitz e i provvedimenti giuridicamente traballanti che sono stati tipici della precedente amministrazione, visto che anche la Liguria è sotto osservazione da parte della commissione Ue per precedenti infrazioni al diritto comunitario in materia di caccia e specie tutelate”,affermano Massimo Pigoni (presidente della sezione ligure di Enpa), Graziella Zavalloni (presidente nazionale di Lac) e Massimo Vitturi (referente Lav per la fauna selvatica).

Dal canto suo, la Regione è pronta a recepire le indicazioni del Tar: “Siamo pronti ad accogliere i rilievi del Tar e presentare una nuova delibera, già nella prima giunta della prossima settimana, superando le modalità non ritenute ‘sufficientemente attendibili’ nell’attuale sistema di rilevamento degli abbattimenti – spiega l’assessore regionale all’agricoltura e alla caccia Stefano Mai – Viene contestata la modalità di segnatura dei capi abbattuti a fine giornata: faremo una modifica a questa modalità e potremo ridare avvio, in tempi brevi, alla stagione aviovenatoria”.

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