Lettera al direttore

Parere

Bitume, secondo Arecco “l’ultima parola spetterà ai savonesi elettori”

"Le iniziative intraprese nel cuore della città devono essere compatibili con tutte le altre attività"

A giorni verranno ufficializzate le oltre 10.000 firme raccolte tra i cittadini di Savona e dintorni contro la realizzazione del previsto deposito per il bitume.

Da un lato l’iniziativa rappresenta il trionfo della democrazia diretta, dall’altro è il segnale del malessere tipicamente italiano e, nello specifico caso del bitume, unicamente savonese. Quando la politica dimostra di essere lontana dalla gente, i cittadini sono costretti ad organizzarsi in maniera autonoma, cercando di porre rimedio alle storture del sistema. All’interno del termine politica, naturalmente, non rientrano solamente gli eletti, ma anche i nominati ed i cooptati del sistema.

Pochi, nel centrosinistra avevano compreso la portata della vicenda “bitume”, inizialmente inteso in quanto tale, e successivamente trasformatosi nell’emblema della sfiducia della gente verso l’intero sistema.

Anche a Savona, da troppo tempo, abbiamo assistito, nel corso degli anni, al diffondersi di un metodo di gestione amministrativa ed economica della città, in cui, a decidere, è stato, da sempre, un numero limitato di soggetti, sempre “arciconvinti” della bontà delle proprie scelte, sempre inossidabili alle critiche.

Il risultato finale di decenni di tale metodo di gestione del territorio e delle attività ad esso connesse ha prodotto la sfiducia di questi ultimi anni.

Nel caso specifico del bitume, oramai non rimane, purtroppo, che una soluzione: ritirare il progetto, avviare un discorso serio con la ditta interessata, ridare fiducia agli imprenditori, ammettere, da parte dell’Amministrazione comunale, gli errori compiuti, e ripartire da capo, facendo tesoro, per il futuro di quanto non ha funzionato.

Il rischio nel caso in cui non si compia tale operazione di trasparenza ed onestà intellettuale è la definitiva perdita di fiducia da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni e delle attività economiche svolte nel territorio.

E’ ovvio che Savona abbia un porto, anche commerciale.

E’ altresì ovvio che esso debba prosperare ed attirare investimenti.

E’ però altrettanto ovvio che le iniziative intraprese in un sito produttivo collocato nel cuore della città, debbano essere compatibili con tutte le restanti attività economiche, turistiche e residenziali presenti.

In questi ultimi vent’anni, oltre a spendere il tempo in parole, come mai non ci si è mai preoccupati di realizzare un secondo accesso alla zona portuale, di risolvere il problema del “tappo” viabilistico della Torretta, di creare un nuovo casello autostradale tra Savona e le Albissole, di progettare adeguate rotonde per la viabilità che siano funzionali e risolutive per il traffico pesante ?
Il tema del bitume ha solamente rappresentato l’ultimo episodio di una gestione politica fino ad oggi affidata ai proclami, agli slogan, alle promesse, che forse confida nella smemoratezza dei savonesi, nello sterile “mugugno”, nell’accettazione supina di tutto ciò che sia propinato dal “Palazzo”.

Direi che da alcuni mesi a questa parte il vento sia cambiato e annuso e fiuto che, per qualcuno di Lor Signori, le previsioni meteo segnalano “fulmini e saette!”

 

Massimo Arecco
Consigliere comunale Lega Nord

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