Regione. Questa mattina il consiglio regionale ha ratificato all’unanimità la decisione della 4^ commissione regionale su territorio e ambiente, che ieri ha dato mandato al presidente Giovanni Toti per trattare con la società Bit, la società savonese che vorrebbe realizzare il deposito di bitume nell’area del porto di Savona, al fine di individuare una soluzione definitiva al “caso” che da mesi sta tenendo banco nella città della Torretta.
E’ stato Andrea Costa (Gruppo misto-Ncd Area Popolare), presidente della Commissione Ambiente-Territorio a chiedere ed ottenere che la risoluzione, approvata ieri, venisse inserita nell’ordine del giorno della seduta odierna.
La trattativa, però, si preannuncia durissima. L’iter burocratico propedeutico al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione del progetto, infatti, è ormai completo e ciò mette il bastone dalla parte del manico nelle mani della società.
Il dialogo tra Regione e azienda, quindi, può risolversi o con lo scontro o con la ricerca di un accordo. In questo senso, il governatore ligure potrebbe chiedere alla società di spostare l’intero complesso in un altro sito portuale (tra le possibilità più concrete ci sarebbe Voltri). Ciò, tuttavia, farebbe ripartire dall’inizio l’iter progettuale e autorizzativo e porterebbe ad un ritardo nell’attuazione dell’intervento di circa quattro o cinque anni, ma d’altra parte accontenterebbe il territorio savonese e quanti sono da sempre contrari al progetto (ma a questo punto si potrebbe aprire il fronte di protesta dei cittadini genovesi).
La seconda ipotesi vedrebbe l’azienda confermare la realizzazione dell’impianto a Savona, come da suo diritto acquisito e forte delle autorizzazioni rilasciate. Al limite, al fine di diluire le polemiche, la Bit potrebbe chiedere il rilascio della Via. Tale procedimento ha una durata di tre mesi. Ottenuta questa autorizzazione, la realizzazione del progetto non dovrebbe avere grossi intoppi fermo restando gli eventuali adeguamenti alle prescrizioni indicate dagli organi incaricati di redigere la Valutazione.
In ogni caso, gli ostacoli per la Regione non sono pochi, come detto. Toccherà al presidente Toti trovare un compromesso in grado di mettere d’accordo la società e le istanze arrivate dal territorio savonese, contrario alla costruzione del deposito.
Dal punto di vista politico, l’assessore all’ambiente Giacomo Giampedrone sottolinea come la scelta di andare a trattare direttamente con la società sia una “discontinuità rispetto al passato”: “Il percorso che è stato ereditato dalla giunta precedente oggi si riapre a fronte del fatto che il presidente Giovanni Toti ha avviato una trattativa con la società che dovrebbe fare l’intervento per capire se ci sono alternative a quel sito di localizzazione”.
“Credo che sia una discontinuità importante che ci intestiamo in un percorso che avrà sicuramente delle criticità. Anche perché si tratta di una trattativa che si inserisce in un iter quasi chiuso. Nel frattempo abbiamo sottolineato il fatto che qualora ci fossero alternative al sito savonese occorrerà comunque portare a termine tutti i passaggi di caratterizzazione preventiva ambientale per il sito in cui eventualmente verrà installato il nuovo impianto per il bitume. Inoltre, abbiamo ribadito il fatto che non daremo intesa con il ministero per lo sviluppo economico per la realizzazione dell’impianto qualora ci venisse chiesta. Credo che questo sia un buon punto di partenza nella speranza che la vicenda si concluda nel migliore dei modi”.
“Questi impianti sono sicuramente molto criticati – ha osservato ancora Giampedrone – Dopodiché ci sono delle leggi e dei percorsi precisi. Oggi questo percorso darebbe molte carte, molte chance a chi deve ha intenzione di realizzare l’intervento. Il percorso che ci stiamo intestando noi è sicuramente difficile ma è altrettanto vero che la situazione va affrontata con questo passo. Poi valuteremo nel futuro con tutte le verifiche ambientali necessarie qualora si dovesse cambiare sito“.
Toti ha avuto mandato a trattare dalla commissione regionale tenutasi ieri e tale intenzione è stata ratificata anche dal consiglio regionale svoltosi oggi: “La trattativa è a 360 gradi. Mi fa piacere che il consiglio questa mattina abbia recepito la richiesta presentata ieri in commissione e cioè quella di lasciare al presidente il più ampio mandato a trattare. Queste trattative sono delicate quindi è giusto che ci sia il più ampio mandato in questo senso”, conclude Giampedrone.