Non c'è segnale

Battaglia contro il ripetitore, il Comitato pietrese: “Il Comune si attiva tardi, la frittata è fatta”

Il Comitato pietrese: "Ora attivare le centraline di controllo per le emissioni"

antenna telefonia mobile pietra ligure

Pietra L. Risposta insoddisfacente e la battaglia continua. Dopo la lettera del Comune di Pietra Ligure e l’annuncio di un piano di monitoraggio delle installazioni telefoniche, il Comitato contro il ripetitore sul tetto dell’istituto religioso pietrese (che ospita un albergo) torna a farsi sentire.

E così risponde all’amministrazione comunale pietrese: “La prima cosa che balza agli occhi, ovviamente ai non addetti ai lavori, è sicuramente lo scarso potere e il quasi nullo campo di azione dei comuni. Questo stride un po’ con il fatto che comunque l’autorizzazione comunale sia necessaria per tali installazioni. “Perché chiederla al comune poi se il comune non ha nessun potere?” si domandano molti…Naturalmente sapevamo che i comuni hanno poteri limitati in materia, e infatti la nostra missiva aveva come destinatari tutti gli enti sia istituzionali (Regione in primis) che di controllo (Arpal e Asl). Di certo non pensavamo ne avesse così pochi…”.

“Il piano antenne che viene proposto, sicuramente utile, riteniamo sia un po’ tardivo. Sarebbe stato sicuramente più logico prima approvare il piano e poi solo dopo concedere qualsiasi ulteriore autorizzazione. Ora che nel territorio comunale ci sono una dozzina di antenne attive, considerando che le grandi compagnie sono una manciata (Vodafone, Wind, Tim e poche altre), dubitiamo che per Pietra Ligure si pongano, almeno a breve, problemi di ulteriori installazioni da autorizzare” aggiungono dal Comitato.

“Sempre in questa logica, anche la relativa conferenza pur essendo certamente utile, che apprezziamo e alla quale certamente saremo presenti, rischia di essere fatta fuori tempo massimo (il classico chiudere il recinto quando i buoi sono scappati)”.

“Nel caso specifico del ripetitore di via Cesare Battisti segnaliamo, senza particolari accenti polemici, che sarebbe stato sufficiente che l’amministrazione comunale informasse maggiormente i cittadini relativamente all’autorizzazione concessa per il ripetitore. Per fare un esempio sarebbe stato bello quello che è stato fatto per l’area camper, proprio nello stesso periodo peraltro”.

“In questo modo saremmo stati in grado di fare ricorso al Tar per chiedere la sospensiva, diritto che ci è stato precluso perché tutti hanno scoperto la “piacevole novità” del ripetitore in mezzo alle case mentre veniva costruito, moltissimi mesi dopo che l’autorizzazione era stata rilasciata dal Comune di Pietra Ligure” sottolinea ancora il Comitato pietrese.

“Come Comitato chiediamo all’amministrazione comunale di farsi parte attiva con l’Arpal e di destinare le risorse necessarie a prevedere, da parte dell’Arpal, l’installazione di apposite centraline che registrino le emissioni di tutti i ripetitori presenti in mezzo alle case di Pietra Ligure”.

“L’Arpal, con la quale siamo in contatto costante da mesi, si è detta disponibile ad installare queste centraline di monitoraggio a condizione che tale richiesta venga formulata dal Comune. I costi sono assolutamente contenuti. Come condomini della zona diamo fin da ora la nostra massima disponibilità a consentire le installazioni sui terrazzi condominiali”.

“Con questa richiesta vogliamo scongiurare definitivamente il rischio che già ora si manifesta: Vodafone infatti, come le misurazioni Arpal hanno verificato, ha deciso di utilizzare l’impianto solo al 50% del potenziale. Con questo escamotage (che a molti di noi pare una truffa) tutte le rilevazioni sono al di sotto del limite di legge, anche se su alcuni edifici si arriva comunque non molto lontani dal limite massimo. Figurarsi quindi cosa accadrebbe se l’impianto fosse attivato al 100%”.

“Dato che abbiamo ragione di ritenere che la scelta di Vodafone sia prudenziale per evitare problemi a seguito della nostra protesta, siamo altresì sicuri che l’impianto verrà “magicamente” attivato al 100% quando l’eco delle proteste sull’installazione calerà. Le centraline fisse ovvieranno proprio a questo rischio. Questo intervento, unito al piano antenne e alla conferenza da farsi quanto prima (pur con le perplessità circa la tempistica più sopra esposte) renderanno sicuramente il Comune di Pietra Ligure all’avanguardia nella salute dei cittadini, anche dal punto di vista dell’inquinamento elettromagnetico” conclude il Comitato.

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