Liguria. “La nostra regione è passata dalle allerta meteo per le ondate di calore estive del mese di luglio a quelle idrogeologiche di fine agosto e settembre. Gli effetti al suolo delle piogge sono diventati devastanti con una regolarità impressionante che il mondo della scienza e gli ambientalisti hanno denunciato da tempo”.
A dirlo è Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, che così traccia un primo bilancio della “nuova stagione alluvionale” apertasi con gli stati di allerta emanati nelle scorse ore da parte di Arpal e protezione civile.
“Effettivamente alcuni dati sono preoccupanti – ricordano da Legambiente – In particolare la temperatura del mare è stata sopra la media stagionale per diverse settimane ed il mare rappresenta un bacino di energia che se liberata con forza provoca effetti devastanti a terra. A ricordare la tendenza nel tempo degli effetti dei mutamenti climatici ormai da decenni sono gli studiosi riuniti nell’Ipcc (un consesso di oltre 2 mila e 800 scienziati in tutto il mondo) che nei loro report hanno chiaramente avvisato degli effetti cui stiamo andando incontro.
“I territori della nostra regione subiscono tanti danni a causa della mancata manutenzione dei versanti dei nostri torrenti, dell’abbandono dell’entroterra con il relativo governo delle acque e dell’impermeabilizzazione del suolo dovuto ad una eccessiva cementificazione – prosegue Santo Grammatico – su cui si innesta l’intensificazione di fenomeni estremi come piogge e trombe d’aria. I costi da sostenere per adattarsi e tutelarsi saranno sempre più grandi, per tutti i comuni e in particolare per i quelli dell’entroterra che hanno bilanci esigui”.
“Per questo abbiamo posto più volte la necessità di riorientare i fondi relativi ad opere come gronda e terzo valico e creare un fondo regionale con i proventi dei pedaggi autostradali, per mettere in sicurezza la nostra regione. La ripresa economica non passa infatti per quelle grandi opere ma nella capacità di rendere sicuro un territorio”.