Lettera al direttore

Turismo a Varazze, la replica del sindaco alle associazioni di categoria

Non si è fatta attendere troppo la risposta del sindaco e del vicesindaco alla lettera aperta scritta all’amministrazione comunale di Varazze dalle associazioni di categoria cittadine. Ecco cosa scrivono il primo cittadino e il suo vice:

Quando si invitano dei paganti ospiti a casa ci si premura, innanzi tutto, di cercare di avere una location accogliente, di usare la dovuta cortesia ed onestà al momento del commiato, ma prima di tutto di capire se, a chi e quanto spetta a tutti per fare dell’accoglienza l’elemento trainante e fondamentale di un’economia. Ospiti sono coloro che davanti alla scelta di come e dove divertirsi scelgono questa città.

Non ci dilunghiamo sulle ragioni di una scelta che è per sua stessa natura soggettiva e quindi rientra nella sfera personalissima di ognuno di loro che trae origine da due elementi fondamentali: il primo la bellezza della Città, del suo mare, dei suoi monti e dei servizi che essa offre; il secondo rappresentato dalle capacità degli operatori economici e turistici di offrire un prodotto concorrenziale e servizi di qualità per mantenere e consolidare l’offerta turistica.

La teoria ci insegna che certamente il pubblico deve poter promuovere l’intera Città e deve fornire servizi adeguati per tutti i cittadini con particolare attenzione alle categorie meno abbienti al fine di poter garantire la pace sociale e il giusto equilibrio tra i cittadini.

Gli operatori economici debbono cercare, con rinnovato spirito imprenditoriale, finalizzato anche alla concorrenza, di fornire prodotti e servizi a prezzi adeguati così da poter trarne l’utile necessario e fidelizzare il cliente. Le associazioni di categoria sono i soggetti deputati al confronto con l’Amministrazione comunale al fine di traguardare un progetto di sviluppo economico e sociale adeguato.

Resta inteso che il percorso non può non prescindere dal rispetto dei ruoli i quali debbono essere ben distinti per il buon raggiungimento del risultato ed il bene dell’intera Città. Detto questo è impensabile che un’Amministrazione comunale conceda gratuitamente una proprietà pubblica (palazzo Beato Jacopo) solo perché trattasi di un “luogo suggestivo” cui posizionare un servizi pubblico che, guarda caso, è l’unico elemento che può giustificare l’affido diretto alle associazioni le quali sono soggetti privati ancorché di assoluto rispetto.

Il Comune deve pensare di fornire servizi utili, idonei ed efficaci mettendo in campo ogni e qualsiasi sforzo per il bene dei propri cittadini che possono talvolta coincidere e talaltro non coincidere con i desiderata delle Associazioni di categoria. In questo momento di grande difficoltà economica, istituzionale e sociale, il pensiero moderno deve vieppiù rivolgersi alla soluzione di problemi di equità ed equilibrio sociale cercando di non tralasciare il resto ma, se del caso, evitando alcune spese voluttuarie per far fronte a necessità impellenti di natura sociale e prioritaria.

E’ giunto il momento che ognuno in questa Città faccia la sua parte, consapevole della situazione economica e finanziaria in cui si trova la Città e con essa tutta la Nazione. E’ finito il tempo delle strumentalizzazioni politiche, delle commistioni di ruoli, delle posizioni precostituite, delle visioni di indispensabilità, ma è questo il tempo del confronto e della presa di coscienza che ognuno in questa società deve svolgere il suo ruolo e che la logica assoluta del profitto deve cedere un poco di spazio al bene collettivo quale elemento imprescindibile ed irrinunciabile di una realtà economica moderna che vuole svilupparsi e crescere senza che “nessuno rimanga indietro”.

E’ su questa logica e con questi principi che muovono le economie moderne cui la nostra non può sottrarsi. Bisogna crescere e crescere molto, non solo in questo settore, ma prima di fare ciò bisogna capire, avere “visioni” nuove dentro le regole per cercare di uscire da un sistema, anche categoriale, vecchio ed ancorato a logiche di ritorno non più condivisibili.

Il ruolo quindi delle Associazioni di categoria è auspicabile al fine di creare le giuste e rinnovate sinergie nella logica sopra evidenziata con l’avvertimento che abdicare miseramente a quel ruolo significa rimanere ancorati a schemi che il tempo ci ha insegnato essere fallimentari e che sono destinati a fare arretrare l’intera Città causando necessariamente l’isolamento delle stesse categorie economiche. E’ giusto che in una cittadina moderna a vocazione turistica si lavori insieme ed ognuno svolga un ruolo con l’obiettivo comune di migliorare la Città e con essa le attività economiche e con essa il benessere di tutti i cittadini.

Forse questo ultimo aspetto è troppo noto a tanti o ignoto a tutti ed in ogni caso tutti devono lavorare per il benessere di tutti. Questa è la logica dell’Amministrazione comunale che auspico sia condivisa dalla Città ma comunque non vi è dubbio essere condivisa dalla maggioranza dei cittadini.

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