Interrogazione

Savona, Villa Zanelli abbandonata e in svendita. Melis (M5S): “Regione faccia luce sulla gestione”

degrado villa zanelli

Savona. “Un tesoro in balia del degrado e dell’incuria. Così si presenta oggi Villa Zanelli, capolavoro architettonico in stile Liberty e uno dei più significativi esempi di Art Nouveau in Liguria, “abbandonato” – è proprio il caso di dirlo – sul lungomare di Savona, nel quartiere di Legino”. Così il consigliere regionale del M5S Andrea Melis ha presentato una interrogazione in Regione sullo status di abbandono e degrado.

“Dimenticata dalle istituzioni locali e liguri, Villa Zanelli è studiata e ammirata a livello mondiale. Nei giorni scorsi una fotografia della villa dello studioso d’arte Andrea Speziali ha vinto il primo premio del concorso internazionale “Italian Liberty”, a dimostrazione di una ricchezza storica e culturale di cui Savona neppure sembra accorgersi”.

“Non bastasse l’indifferenza, ora questo gioiello rischia addirittura di essere svenduto ai privati da parte di ARTE Genova, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia che ne detiene il controllo per conto della regione. A rischio c’è una ricchezza inestimabile della Liguria che, con la giusta cura e gestione, potrebbe contribuire a valorizzare il territorio, la sua arte, la sua cultura” denuncia Melis.

“Sono necessarie soluzioni differenti affinché la villa rimanga ad uso pubblico, restaurando e recuperando la dimora per adibirla a museo dello stile Liberty, oppure come centro congressi o, comunque, con finalità sociali, come previsto dalla natura dell’ente che lo gestisce, cioè ARTE”.

“Parliamo della stessa ARTE che, negli anni passati, è stata utilizzata per operazioni finanziarie quantomeno discutibili, vedi la cartolarizzazione, di scarso successo, con cui sono stati messi in vendita immobili e terreni pubblici per ripianare il buco della sanità. Ora tocca a Villa Zanelli, sacrificata sull’altare di una finanza creativa il cui unico risultato è stato di prosciugare il patrimonio pubblico regionale, senza alcun risparmio visibile sulle tasche dei cittadini, che, anzi, pagano più tasse di prima”.

“Il problema non è ARTE, la quale riveste sulla carta una finalità sociale importante, ma l’uso scriteriato che ne è stato fatto dalla politica, con responsabilità gravi e dirette delle due passate giunte regionali di centrosinistra, su cui non è ancora stata fatta piena luce. ARTE va posta nelle condizioni di funzionare. Il consigliere Melis e il MoVimento 5 Stelle, pertanto, hanno depositato oggi una seconda interrogazione a risposta scritta in cui si chiede di conoscere nel dettaglio l’elenco dei beni gestiti da ARTE, la loro valutazione economica e i criteri con cui è stata data quella valutazione”.

“Una risorsa economica potrebbe arrivare dalla programmazione finanziaria 2014-2020, dalla quale si potrebbero ricavare i fondi necessari ad evitare la svendita dei beni pubblici, incentivandone la valorizzazione”.

Villa Zanelli è solo uno degli esempi più eclatanti di come la Regione ha gestito in questi anni il proprio patrimonio storico e culturale, spesso ridotto all’abbandono e al degrado e poi svenduto per pochi euro ai privati per ripianare i debiti. Un copione già visto troppe volte a cui speriamo di non dover più assistere” conclude Melis.

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