Amore ardente

Rogo al Follia di Altare, l’ex marito della titolare in stato di fermo: ecco come ha appiccato il fuoco fotogallery

L'uomo, secondo i carabinieri, avrebbe forzato un'uscita di sicurezza, cosparso di benzina il locale e acceso il fuoco: ma una vampata lo ha ustionato

Altare. E’ l’ex marito della titolare, Debora Ballesio, ad aver appiccato il fuoco questa notte nel locale di lap dance “Follia!” di Altare: questa la ricostruzione degli eventi di questa notte fatta dai carabinieri di Cairo Montenotte: l’uomo si trova in stato di fermo in attesa dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Durante l’incendio di questa notte (clicca qui per l’articolol’uomo, D.M., 44 anni, si trovava da solo all’interno del Follia quando è scoppiato l’incendio. Soccorso dai vigili del fuoco e da un’ambulanza della Croce Bianca di Altare, è stato ricoverato all’ospedale Santa Corona in codice giallo a causa delle ustioni riportate.

Fin da subito la sua posizione è apparsa poco chiara: il locale era chiuso, e la sua presenza lo ha reso il principale indiziato di un rogo che aveva tutte le caratteristiche dell’incendio doloso. L’ex marito di Debora Ballesio, la titolare del locale di lap dance, sarebbe dunque secondo i militari colpevole di aver appiccato volontariamente le fiamme al “Follia”.

Nella ricostruzione dei carabinieri l’ex marito prima avrebbe forzato una uscita di sicurezza, penetrando all’interno del locale, quindi avrebbe accatastato alcune sedie vicino all’ingresso, le avrebbe cosparse di benzina e avrebbe acceso le fiamme.

L’incendio si è sviluppato molto rapidamente, grazie alla massiccia presenza di moquette e cartongesso nel locale. L’uomo però è rimasto ustionato da una fiammata nel momento in cui ha appiccato il fuoco, trovandosi così costretto a chiamare il 118. Qualche ora fa è stato trasferito all’ospedale Villa Scassi di Genova, dove è piantonato dalle forze dell’ordine e a disposizione della Procura savonese.

I motivi che lo avrebbero spinto al gesto sono probabilmente da ricercare nella sfera familiare: i due, che avevano aperto il locale insieme circa un anno fa, si erano lasciati di recente, e a quanto sembra l’uomo non si era mai rassegnato alla fine della loro relazione. Sembrerebbe esclusa invece una voce che era circolata nelle prime ore, quella secondo cui l’incendio sarebbe stato appiccato perché il locale navigava in cattive acque: una versione che secondo i militari non sta in piedi per via delle conseguenze del rogo (che ha comportato ingenti danni anche al mobilificio vicino).

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