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Riviera, un asciugamano per “prenotare” un posto al sole fotogallery

E' una pratica più che diffusa in ogni angolo della Riviera ligure

Riviera. E’ uno dei fenomeni dell’estate, caratteristico e tipico quasi quanto il caldo, le giornate lunghe e le zanzare. E’ la “occupazione” di un posto in spiaggia libera, possibilmente a pochi passi dal bagnasciuga, fatta adagiando asciugamani, sdraio ed ombrelloni fin dalle prime ore del giorno.

Una pratica più che diffusa in ogni angolo della Riviera ligure (è sufficiente scorrere le immagini contenute nella nostra gallery fotografica e scattate in tantissime spiagge del savonese per rendersene conto) e non del tutto regolare, dato che la norma non prevede che si occupi in maniera simile il “suolo pubblico” sui tratti di litorale di gestione comunale e demaniale.

L’articolo 1161 del codice della navigazione (“Abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata”) cita testualmente:

Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aeroporti, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516,00, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato.

Se l’occupazione di cui al primo comma è effettuata con un veicolo, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 103,00 (4) a euro 619,00 (5); in tal caso si può procedere alla immediata rimozione forzata del veicolo in deroga alla procedura di cui all’articolo 54.

Eppure, nonostante questo divieto sono ogni giorno tantissimi i bagnanti che già dall’alba vanno a prendersi il loro “posto al sole” lasciando asciugamani e teli mare, si allontanano magari per andare a fare colazione o una passeggiata in centro e poi ritornano in spiaggia sicuri di avere il posto in prima fila garantito.

Un atteggiamento che, per usare un’espressione popolare, “manda in bestia” la maggior parte dei bagnanti. Solo pochi giorni fa un lettore denunciava alcuni casi di “prenotazione indebita”, scatenando le ire di molti utenti di IVG. “Anche ad Albenga succede tutte le mattine – conferma un lettore – alle ore 6,00 c’è gente che arriva prende il posto migliore posizionando ombrellone e sdraio e se ne va”. “Una sera nella spiaggia libera accanto alla mia a Varigotti c’erano 6 tende a campeggiare – racconta un gestore – Le forze dell’ordine mi hanno detto ‘abbiamo paura a venire se sono in tanti'”. “Bisognerebbe buttargliela via la loro roba e poi voglio vedere – attacca un altro – Dai una volta, dai due, si stuferanno prima o poi”.

E in molti se la prendono con i mancati controlli: “La Guardia Costiera serve solo a fare la multa se il bagnino scende dal trespolo”. Ma qualcuno non ci sta: “Sono stanco dell’ignoranza incontrollata – sbotta un militare – Sono stanco di sentire che non si fa nulla! Noi siamo sulle spiaggie e in mare dalle 8 del mattino alle 19 di sera ogni santo giorno. Venga da noi a lavorare e le faccio vedere io i controlli che ‘non’ facciamo”.

In alcuni casi gli accaparratori si spingono anche più avanti e oltre a posizionare ombrelloni e asciugamani o teli “invadono” la spiaggia con tende e sacchi a pelo, creando un vero e proprio campeggio a due passi dal mare. Come la prima, tale pratica è altrettanto vietata e non per nulla sono molto frequenti gli sgomberi da parte degli agenti delle varie polizie municipali.

E a nulla valgono le proteste dei residenti e degli altri bagnanti più rispettosi delle norme: in questo caso vale davvero la regola del “Chi primo arriva meglio alloggia”. La soluzione? “Smontare tutto e portarlo ai carabinieri – propone un lettore – dicendo che sono oggetti che qualcuno ha dimenticato sulla spiaggia”.

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